Istat. Natalità stabile 1,29 figli per donna, contributo rilevante straniere

Fecondità più elevata si manifesta nel nord del paese

(DIRE) Roma, 11 Feb. – Nonostante l’ennesimo record negativo di nascite, la fecondita’ rimane costante al livello espresso nel 2018, ossia 1,29 figli per donna. Cio’ in quanto il numero annuale di nascite e’ vincolato non solo ai livelli riproduttivi delle madri ma anche alla loro dimensione assoluta e strutturale. Lo rileva l’Istat nel rapporto sugli indicatori demografici 2019. Nell’ultimo biennio, in particolare, tra le donne residenti in eta’ feconda (convenzionalmente di 15-49 anni) si stima una riduzione di circa 180mila unita’. In aggiunta a tale fattore va poi richiamato che i tassi specifici di fecondita’ per eta’ della madre continuano a mostrare un sostanziale declino nelle eta’ giovanili (fino a circa 30 anni) e un progressivo rialzo in quelle piu’ anziane (dopo i 30). L’eta’ media al parto ha toccato i 32,1 anni, anche perche’ nel frattempo la fecondita’ espressa dalle donne 35-39enni ha superato quella delle 25-29enni. Non solo, fanno piu’ figli le donne ultraquarantenni di quanti ne facciano le giovani sotto i 20 anni di eta’ mentre il divario con le 20-24enni e’ stato quasi del tutto assorbito. Circa un quinto delle nascite occorse nel 2019 e’ da parte di madre straniera. Tra queste, pari a un totale di 85mila, 63mila sono quelle prodotte con partner straniero (che quindi incrementano il numero di nati in Italia con cittadinanza estera), 22mila quelle con partner italiano. I nati da cittadine italiane sono invece 349mila, di cui 341mila con partner connazionale e circa 8mila con partner straniero. Al pari di quella generale, la natalita’ risulta in calo per tutte le tipologie di coppia.  Le donne straniere, che usualmente evidenziano un comportamento riproduttivo piu’ marcato e che sono favorite da una struttura per eta’ piu’ giovane, hanno avuto in media 1,89 figli (contro 1,94 del 2018). Le italiane, dal canto loro, con 1,22 figli sono rimaste all’incirca allo stesso livello dell’anno precedente (1,21). Nel frattempo, l’eta’ media al parto sale di un ulteriore punto decimale sia per le straniere sia per le italiane. Le prime, abitualmente precoci, procreano in media intorno ai 29,1 anni di eta’. Le italiane, come noto piu’ tardive, hanno come riferimento centrale i 32,6 anni. Nel 2019, come ormai da qualche anno, la fecondita’ piu’ elevata si manifesta nel Nord del Paese (1,36 figli per donna), ben davanti a quella del Mezzogiorno (1,26) e del Centro (1,25). Il primato della zona piu’ prolifica spetta alla Provincia di Bolzano con 1,69 figli per donna, che precede Trento con 1,43. A parte queste due specifiche realita’ del Nord-est, la zona dove la propensione ad avere figli risulta piu’ alta e’ nel triangolo Lombardia (1,36), Emilia-Romagna (1,35) e Veneto (1,32), evocando una discreta correlazione tra intenzioni riproduttive e potenzialita’ garantite da un maggior sviluppo economico e sociale di tali regioni. (Com/Vid/ Dire)

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