Per Le Muse il Mondo va visto attraverso uno Sguardo Orizzontale

L’ultimo appuntamento domenicale de Le Muse, il Laboratorio delle Arti e delle Lettere domenica scorsa, ha esaminato gli “Orizzonti” che possono esserci all’interno della vita di ogni uomo. Il presidente Giuseppe Livoti in apertura dell’evento ha messo in evidenza che l’uomo oggi piu’ che mai riscopre i vari processi evolutivi e soprattutto psicologici, all’interno di quell’horizōn (kyklos), ovvero “(cerchio) che delimita”, basterebbe solamente proiettare all’esterno il nostro orizzonte interiore. Il dott. Guido De Caro, psicoterapeuta, ha illustrato le origini della psicoanalisi, evidenziando le intuizioni di Freud ed il suo guardar oltre gli orizzonti della medicina del tempo. Si è poi soffermato sulle definizione di psicoterapia, intesa come luogo di incontro di due persone, paziente e terapeuta, al fine di promuovere da un lato la conoscenza dei processi mentali del paziente e dall’altro la riflessione. Per Rosalba Pristeri – docente di filosofia, occorre conoscere bene noi stessi, necessario chiedersi cosa c’è al di là del cielo, oltre ogni orizzonte, così come è importante conoscere l’ al di qua e l’altrove, l’ignoto. Importante è travalicare il limite per conoscere cio’ che è misconosciuto. Ulisse ne è l’emblema così come scrive Dante nel XXVI canto dell’Inferno. Roberta Zehender – presidente Associazione Volontari Ospedalieri, da più di 10 anni presidente della sezione Avo di Reggio Calabria, ha ricordato la storia dell’associazione nazionale, nata proprio da un –lamento- proveniente da un letto di corsia nell’ospedale Niguarda di Milano, che aveva attirato l’attenzione di un giovane medico che stava attraversando un reparto l’8 dicembre 1967, il Dottor Erminio Longhini. Il medico rimase colpito dalla semplice richiesta di un paziente di un bicchiere d’acqua, richiesta passata inosservata. Da qui diede il via tramite un “gruppo di amici” ad un’associazione di persone che si sarebbero occupate di degenti negli ospedali. Oggi, – dice la Zenheder- animiamo i reparti degli Ospedali con passione e con la necessità di regalare amore materno, fraterno, universale a chi è solo o a chi vive disagio umano e sociale.

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