Rincari prezzi voli verso il Sud, U.Di.Con.: “Chiediamo un intervento dell’ENAC”

“Dall’inizio della Fase 2 abbiamo assistito ad un aumento spropositato dei prezzi dei voli verso il sud, in particolare verso la Calabria. Sono tantissimi i lavoratori e gli studenti che, dopo due mesi di forzata permanenza nelle varie città del nord, cercano di progettare un seppur breve rientro nelle proprie residenze del sud della penisola iniziando un vero e proprio esodo dal Nord, con il conseguente ingiustificato aumento dei prezzi dei voli da parte delle compagnie aeree operanti – scrive in una nota il Vice Presidente Regionale dell’U.Di.Con. Calabria, Domenico Iamundo – su diversi portali di prenotazione, un volo verso gli scali calabresi o siciliani arriva a cifre proibitive per qualunque tasca, specie per gli studenti. Un fatto che sta iniziando a generare diverse segnalazioni di protesta presso le nostre Sedi Territoriali. Anticipare l’acquisto non serve a niente, attualmente bisogna rassegnarsi. La soluzione sarebbe la continuità territoriale, applicare cioè tutti quegli strumenti legislativi che hanno lo scopo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini abitanti in regioni disagiate della nazione a cui appartengono, ovvero di rafforzare la coesione tra le diverse aree di uno stesso Stato, superando svantaggi connessi alla loro lontananza, irraggiungibilità o di difficile accesso, principio che si traduce in un sistema di aiuti o strutture fornite dallo Stato ai cittadini o alle entità regionali interessate. Per raggiungere in aereo il Sud Italia durante questo periodo di fase 2 – prosegue Iamundo – i cittadini sono costretti a pagare tariffe con aumenti spropositati rispetto ad altri periodi dell’anno. Questa è una follia. Il costo dei viaggi dipende dall’andamento della domanda e dell’offerta, ma questa sacrosanta legge di mercato non sembra giustificare questi incrementi di prezzo, che lasciano pensare a pratiche scorrette messe in atto dalle compagnie aeree per fare cassa in un periodo così delicato. Da qui la nostra richiesta, dopo varie segnalazioni ricevute da parte dell’utenza, di denunciare e fare chiarezza su quella che appare una vergognosa tassa occulta verso i lavoratori e gli studenti che finalmente possono ritornare a trovare le loro famiglie dopo un lungo periodo di allontanamento forzato. Chiediamo, a chi di competenza, di valutare queste condotte commerciali e l’eventuale presenza di abusi speculativi. La tutela dei consumatori viene prima degli interessi delle compagnie aeree. Porteremo all’ attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – conclude Iamundo – la necessità di tutelare con biglietti a costo calmierato gli spostamenti aerei dei cittadini calabresi, affinchè possano riprendere ad esercitare il loro diritto allo spostamento per le proprie attività di lavoro e imprenditoriali, o di studio in una situazione in cui i trasporti non possono e non devono consentire speculazioni di sorta. Il trasporto aereo è l’unica via per sostenere la ripresa delle regioni del sud e delle relazioni imprenditoriali con le altre regioni del Paese. Il prezzo del biglietto aereo deve essere calmierato e non è certo proponibile quello attuale troppo costoso, e deve interessare, oltre agli imprenditori e a chi si sposta per motivi di lavoro, anche gli studenti, eventualmente anche sulla base di una autocertificazione come si è proceduto in questi ultimi due mesi”.

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