Samuela Piccolo: “danzare” in quarantena

Siamo quest’oggi in compagnia di Samuela Piccolo, ballerina professionista, nonché titolare della storica scuola di danza A.S.D Professione Danza, per capire come una  insegnante di sporto come lei si è adattata alle restrizioni del lockdown per fermare l’epidemia del nuovo coronavirus.

Ciao Samuela, come hai affrontato la quarantena imposta dal Governo per la pandemia del covid-19?

“Inizialmente, soprattutto durante la fase1, è stato un duro colpo chiudere le porte da un momento all’altro e soprattutto metabolizzare tutto quello che stava accadendo, non è stato facile sia perché non si conoscevano esattamente le tempistiche. Vedermi in sala da sola non è stato semplice, in quanto la danza non è soltanto il mio lavoro ma è vita per me! Pian piano ho trovato la chiave giusta in questo periodo buio e ho cercato di prendere le cose positive come ad esempio trascorrere più tempo per me,mi ha aiutato a trovare benessere psicofisico e in più mi ritengo fortunata nell’avere la sala accanto casa mia e ho approfittato per integrare nuove tecniche per allenarmi”.

Sei riuscita a mantenere i rapporti con allievie\i, come?

Si, certo specie con i bambini tramite le videochiamate nelle quali si mostravano nuove coreografie molto fantasiose.

Come ti sei mantenuta in forma durante il lockdown?

Ho cercato di mangiare in modo sano,bevendo molta acqua, come sempre del resto.

Quest’anno per la prima volta dopo quarant’anni di attività il saggio di fine anno non si potrà fare,intendi recuperarlo ?

Al momento no, però il lavoro svolto non andrà perso, si ricomincerà da dove si è lasciato,tra l’altro è la prima volta che capita in maniera così forzata.

Durante la fase 1 sei stata in contatto con altri colleghi per condividere idee, esperienze e soluzioni relative ai problemi lavorativi causati dal covid-19?

Abbiamo creato un gruppo Whatsapp innanzi tutto per sostenerci e aiutarci a vicenda esprimendo le proprie idee e inizialmente sono state fatte delle video lezioni ma poi ci siamo fermati perché ci siamo resi conto di non poter continuare visto che mancava il contatto fisico che è fondamentale specie per le correzioni.

Come Samuela Piccolo prevede di portare avanti il lavoro date le restrizioni rimaste durante l’attuale fase 2?

Al momento non riapriremo appunto per via delle restrizioni perché vivere la danza a metà non ha senso,in quanto la danza è libertà,contatto,spazio ed espressione del corpo.

 

F.R.

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