Africa. Diga sul Nilo, stallo nei negoziati Etiopia Egitto

Il Cairo ricorre all’Onu, Addis Abeba va avanti lo stesso

Foto di Arek Socha da Pixabay

(DIRE) Roma, 24 Giu. – Quando un’intesa sulla Diga del rinascimento lungo il Nilo appariva finalmente in vista, i negoziati tra Etiopia, Egitto e Sudan si sono arenati di nuovo. Questa volta, a creare dissensi non sono i contenuti della proposta di accordo, che punta a implementare una gestione delle acque del fiume che accontenti tutti, bensi’ la forma giuridica dell’intesa. Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi chiede che l’accordo ottenga valore di legge, ma il governo di Addis Abeba non ci sta, perche’ non vuole che i regolamenti diventino obblighi inderogabili. L’Egitto ha cosi’ scritto direttamente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per ottenere sostegno. In tutta risposta, il primo ministro Abiy Ahmed ha reagito dichiarando che l’Etiopia in realta’ non ha bisogno dell’autorizzazione di Stati terzi per mettere in funzione il proprio progetto. Le autorita’ di Addis Abeba avevano annunciato per luglio l’inizio delle procedure di riempimento del bacino della Diga, in modo da poter avviare la centrale idroelettrica. Proprio la velocita’ e la capacita’ di riempimento preoccupano il Cairo e Khartoum che temono di veder decurtato in modo significativo il ramo finale del Nilo, principale fonte d’acqua dolce per i due Paesi. A rischio ci sono milioni di persone, oltre ai raccolti e agli allevamenti, settori chiave per l’economia. Un punto su cui un’intesa era stata faticosamente trovata, ma ora il nuovo nodo da sciogliere rischia di far saltare l’accordo, con possibili ripercussioni regionali a livello di sicurezza. (Alf/Dire) 17:24

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