Qualcosa di vivo: È tempo di scuola. Cavalcando l’onda del Covid-19

Riceviamo e pubblichiamo

“Quando siamo disposte al cambiamento, quando rinunciamo a ciò che è certo per andare verso l’ incerto, allora sì che siamo temerarie”. Iniziava così una conversazione un po’ insolita con C.C., dettata da un qualcosa, che forse minava qualche certezza…un’empatia iniziata all’università, che oggi le vede distanti km, ma sempre più combattive. Cavalcare l’onda del COVID per andare incontro al cambiamento con pazienza, fiducia e resilienza, sarà una prova di resistenza. Tutto muta e si trasforma, ma questo non deve essere un problema anzi può diventare uno stimolo per nuove sfide. Fermarsi ogni tanto è importante per riflettere e coltivare altre pratiche come il silenzio, per riscoprirsi, per raggiungere vette più alte. A volte cambiamenti di vita improvvisi destabilizzano, altre volte possono essere considerati un’opportunità per riscoprire il piacere di rallentare o fermarsi riprendendo tante buone abitudini messe da parte per la frenesia della vita quotidiana.

Questa difficile situazione ha reso tutti più fragili, ma ci ha dato tempo di scoprire competenze di cui non eravamo consapevoli e di testare metodi di insegnamento alternativi(DAD/DDI), più interattivi e a misura di studente. Quello che sta succedendo è quindi un’opportunità per guardare alla scuola con occhi diversi, riflettere sulla sua funzione educativa e sociale, e svegliarsi ogni mattina più volentieri, sapendo che la “classe” ci aspetta! Occorre fare RINNAMORARE, come ho detto più volte, gli studenti allo studio. E, per accendere questo amore innato, è necessario che il docente sia innamorato del sapere; solo così egli può alimentare, rinforzare, rinverdire l’innato amore dei giovani per ogni campo della conoscenza umana. Bisogna che qualcosa di vivo, che è in noi passi nello spirito degli alunni, come scintilla di fuoco ad accendere altro fuoco.

QUALCOSA DI VIVO.

L’amore per il sapere si contagia,si alimenta e si accresce,non si spegne con le minacce, con le punizioni, con i voti, facendolo diventare un dovere, un obbligo, una condanna, una pena! L’amore si spegne facendolo diventare il terrore quotidiano dei giovani. Se non sapete innamorare i vostri studenti, non incolpate loro. In umiltà, in grande umiltà, come un docente deve essere, assumetevi voi la responsabilità.

Prof.ssa Raffaella Solano

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