Allunga la scia di vittorie la coalizione: 15 Governatori su 20 sono del Centrodestra

di Fabrizio Pace – Si è conclusa ieri la tornata delle Regionali e si è votato in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Marche, Campania e Puglia. I risultati hanno premiato la coalizione di Centrodestra facendo guadagnare la regione delle Marche mentre il Centrosinistra resiste in maniera più o meno risicata con i Governatori uscenti in Toscana, Puglia e Campania. Certo l’assalto del trio Salvini, Meloni e Berlusconi non ha causato la spallata che in molti si attendevano ma ha sancito una delle verità fattuali innegabili e cioè: 15 Regioni Italiane su 20 sono Governate dalla coalizione di Centrodestra, il Movimento 5 Stelle  è sparito totalmente dalla cartina politica in alcune regioni e l’attuale Amministrazione del Paese è in totale contrasto con la volontà della maggioranza numerica degli italiani. Una frustrazione moderna un abominio della democrazia, il Partito che ha più rappresentanti in Parlamento è oggi una piccola minoranza nello scacchiere nazionale. Il Premier nominato adesso si trova ad esser sospinto dalla parte di minoranza dell’accordo del Governo Giallo-Rosso, quella PD che ha retto d’esperienza (“soluzioni”, chiamiamole così, dell’ultimo momento in regione si sono dimostrate fondamentali). Parte del Centrosinistra anziché realizzare un’analisi seria e coscienziosa del voto si trincea sui risultati ottenuti chiamando a raccolta in tv importanti opinionisti di testate schierate a difendere il possibile o l’impossibile (dipende dai punti di vista). I problemi li hanno loro ma vorrebbero evidenziarli negli avversari. E così senza  considerare, al loro interno, il sempre più probabile allontanamento verso il centro dell’ala renziana, cercano di mettere in evidenza una presunta incapacità di condivisione dello spazio politico tra Salvini e Zaia. I due invece, incuranti dei pettegolezzi da bar, festeggiano una “grassa” vittoria in Veneto. Il commento di Salvini, segretario della Lega, é: “Ad avercene di Governatori e sindaci che prendono queste percentuali con liste proprie ma con tesserati del partito” ad indicare che non sono questi problemi ma vantaggi. Un’altra insinuazione riguarda la crescita di Fratelli d’Italia, che festeggia nelle Marche la vittoria di Francesco Acquaroli, anche qui gli alleati non possono che trarre vantaggio indiretto dalla straordinaria affermazione del partito di Giorgia Meloni. Una valutazione a parte merita il risultato referendario ottenuto in maniera plebiscitaria nonostante negli ultimi giorni una forte campagna verso il NO soprattutto degli esponenti dei “vecchi” partiti”. La riduzione dei Parlamentari è stata una battaglia politicamente trasversale che, ad onor del vero, ha subito una decisiva accelerazione nel mandato dei Cinque Stelle. E’ una piccola soddisfazione per un movimento che è divenuto parte di tutto quello che ha sempre politicamente combattuto.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.