Covid. Regioni a governo: chiusure nazionali e garanzie su ristori

(DIRE) Roma, 2 Nov. – E’ un intervento fondato su due pilastri quello che il governo prospetta alle regioni e al parlamento per abbattere la curva del contagio in un arco di tempo di quindici giorni. Da una parte, un mini-lockdown su base nazionale, valido per tutti. Dall’altra interventi condivisi piu’ restrittivi e dinamici sulla base dei dati epidemiologici delle singole regioni, da adottare con ordinanza condivisa dal Presidente di Regione con il Ministro della Salute, in attuazione dello schema previsto dal documento strategico di pianificazione, approvato in conferenza delle regioni lo scorso 8 ottobre. Al tavolo con gli enti locali per il governo c’erano i ministri Francesco Boccia, Roberto Speranza, il Commissario straordinario Arcuri. Il governo propone a carattere nazionale il divieto di circolazione nella fascia serale (possibile dalle 21) con le deroghe per motivo di lavoro, salute, necessita’. Previsto in questi casi il ricordo al modulo di auto-certificazione. Sulla base di questo intervento non ci si potra’ spostare tra Regioni che hanno dati epidemiologici classificati a rischio alto o molto alto, e’ possibile l’aumento della didattica a distanza al 100% per le superiori, il tasso di riempimento del TPL non puo’ superare il 50%. I centri commerciali chiuderanno sabato e domenica, nei festivi e prefestivi (salvo supermercati e farmacie), chiudono musei e mostre, chiudono corner adibiti a scommesse e videogiochi nei tabaccai.  A livello regionale saranno previsti interventi condivisi piu’ restrittivi e dinamici sulla base dei dati epidemiologici delle singole regioni. Le Regioni, cioe’, restringeranno in modo automatico sulla base dell’evoluzione dell’Rt e di altri indici. Le misure locali – condivise con il Governo – saranno coperte dal decreto ristori. A fronte di questo quadro le Regioni, ha detto il presidente Stefano Bonaccini a quanto si apprende, chiedono di “massimizzare” i provvedimenti di livello nazionale definiti in modo condiviso al fine di avere uniformita’ su tutto il territorio. Eventuali restrizioni locali devono essere condivise con il Governo. Le regioni chiedono inoltre garanzie sul congedo parentale e sui ristori. In dissenso con la proposta del governo, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca chiede solo misure nazionali con il blocco della mobilita’ totale nel fine settimana. Anche Attilio Fontana della Lombardia chiede provvedimenti di carattere nazionale, senza parcellizzare gli interventi a livello regionale. Per i ristori Fontana chiede di esplicitare gli automatismi in modo che si sappia in partenza a chi spettano, quanto e come saranno accreditati. Alla fine, il ministro Speranza informa i governatori che la bozza del dpcm verra’ trasmessa solo dopo il passaggio parlamentare. Nel decreto ci saranno oltre alle misure nazionali anche il metodo per l’adozione delle misure locali: saranno condivise, con un’ordinanza a doppia firma governo-regioni, e avranno la durata di almeno 2 settimane. Il dpcm potrebbe arrivare tra stasera e domani. (Uct/Rai/ Dire) 16:04 02-11-20

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