Il ritorno in patria degli ebrei libici

Raphael Luzon, Presidente dell’Union Jews of Libya, ha diffuso la seguente dichiarazione di Ahmed Shebani, Presidente del Partito Democratico Libico. Sempre Raphael Luzon ha organizzato, tempo fa a Roma, un incontro con parlamentari italiani, esponenti della regione Sicilia e dell’imprenditoria italiana per parlare degli interessi comuni di entrambi i paesi: Libia e Italia. L’iniziativa è stata organizzata dall’organizzazione Path of Dialogue (propugna il dialogo tra Religioni e popoli diversi ed è presieduta da Luzon) assieme alla Oplus di Giovanni Cubeddu e al Centro Arabo di Cultura del Dr. Ramadan Benzeer. Il 30 novembre è il giorno della commemorazione dell’espulsione degli ebrei arabi dai loro paesi. Nel 1967 gli ebrei libici furono privati ​​della loro cittadinanza e proprietà ed espulsi dalla Libia lasciando a ciascuno di loro nient’altro che una singola valigia e la somma di 20 sterline. Fu un crimine contro l’umanità nel vero senso della parola ma, stranamente, non ci furono risoluzioni del Consiglio di sicurezza al riguardo. Gli ebrei avevano vissuto ininterrottamente in Libia per oltre 2.200 anni. Sono libici: oltre ogni dubbio. Sia la storia sia l’archeologia lo testimoniano. Inoltre, non furono coinvolti in alcun conflitto con altri libici. L’Islam garantisce la libertà di religione a tutti i popoli e non approva la persecuzione di qualsiasi minoranza. Quello che è successo agli ebrei libici è stato palesemente contro l’Islam. Uno dei Leader della Comunità Ebraica libica della diaspora e fondatore del Partito Democratico, il compianto Raffaello Fellah, era solito dire ripetutamente “la Libia non sorgerebbe come un paese pacifico e prospero se non trascendesse il suo stato di diniego del torto storico che ha colpito i suoi ebrei e li ha accolti a casa”. Poiché la nostra amata Libia si trova oggi a stabilire la democrazia, noi libici progressisti dobbiamo prendere a cuore ciò che ha detto Raffaello Fellah.  Nella Libia democratica non ci sara’ posto per il razzismo. Gli ebrei libici sono come il sale sul cibo; come il testimone di un contratto. La Libia ha bisogno di loro più che mai nella prossima fase di ricostruzione: per far ripartire il settore privato della nostra economia che è stato brutalmente vandalizzato in 42 anni di socialismo fallito e dittatura militare.

Lunga vita alla Libia.

Ahmed Shebani

Presidente del

Partito Democratico Libico

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