Micro cam. Come proteggere la privacy dagli “spioni”

La privacy al giorno d’oggi è una delle materie e dei diritti ai quali si fa più attenzione da parte delle autorità. Ma il privato è ugualmente attento a quest’argomento così sensibile verso il quale ogni anno ci sono milioni di euro di investimento e continui aggiornamenti alle legislazioni vigenti in tutto il mondo?

Ormai il singolo cittadino, generalmente, poca attenzione riserva ai dati che autorizza quando compie l’accesso per utilizzare le varie app dello smartphone o l’autorizzazione che fornisce ai vari provider nel momento in cui naviga on line. In questo caso vi è un’espressa autorizzazione da parte dell’interessato (se pur forfettaria ed “incosciente” bisognerebbe leggere bene quelle innumerevoli pagine scritte in carattere minuscolo, prima di mettere la “spunta” sul dicitura “ACCETTO”, quasi nessuno lo fa!!).

Vi sono dei casi però dove truffaldinamente qualcuno raccoglie parte dei nostri dati, per altro azioni legalmente perseguibili ma solo se scoperte. Una delle situazioni più diffuse riguarda l’acquisizione di filmati di inconsapevoli “attori”. Parliamo delle micro cam che al giorno d’oggi sono una realtà molto diffusa e accessibile a basso prezzo. Ormai se ne costruiscono di tutti i tipi ed anche con alimentazione a batteria e con una durata della stessa molto rilevante. Possono costituire una grave violazione alla privacy tranne nei casi previsti dalla legge.

Come proteggersi da questo genere di intrusione nella vita provata e nella privacy di tutti i giorni anche quella più intima?

Esistono diversi modi, alcuni manuali, altri tecnologici. Ed allora per ricercare le micro cam che qualcuno può aver istallato nella nostra camera d’albergo, nel nostro ufficio, sull’automobile o in casa nostra si può utilizzare una banale torcia elettrica o anche quella presente sullo smartphone. Occorre inquadrare con il raggio di luce la zona interessa al buio totale. Controllare quindi se c’è un riflesso e verificar da dove proviene. Qualsiasi telecamera anche al più piccola deve necessariamente avere delle lenti che rifletteranno la luce della torcia che voi gli gli state puntando.

Il metodo tecnologico invece si rivolge all’utilizzo di software o di app apposite che si trovano ormai anche facilmente on line alcune ad utilizzo gratuito sia per Apple che per Android. Di norma scannerizzano l’ambiente che si intendete indagare usando rivelatori di multifrequenze sulle quali trasmettono le più comuni videocamere.

Fabrizio Pace

 

 

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.