Vizzari (Udc): “Permettere esercizio attività venatoria in ATC, cacciatori non sono cittadini di serie B”

“I cacciatori non sono dei cittadini di serie B. Pagano le tasse per esercitare la loro passione e sono i primi a difendere la natura contro i bracconieri e contro specie invasive, come ad esempio quelle dei cinghiali che devastano terreni agricoli. Per svolgere le proprie passioni impiegano denaro e fanno notevoli sacrifici di lavoro e di tempo per mantenere gli ambienti, gli appostamenti, le attrezzature. Svolgono, inoltre, attività del tutto sicure, lontane da assembramenti, ed è ingiusto continuare a penalizzarli in questo modo”. Roberto Vizzari, commissario provinciale Udc Reggio Calabria, consapevole della gravità della situazione che stiamo vivendo e delle tante problematiche connesse da affrontare, si appella al Presidente della Giunta Regionale, Nino Spirlì, per risolvere una situazione che sta diventando, con il passare delle settimane, sempre più grottesca.

“La caccia – dice ancora Vizzari – è e deve restare un’attività unica, con la stessa identica dignità, e va difesa nella sua interezza. Una attività che deve essere svolta secondo tradizione, a contatto con la natura, nel rispetto delle regole, ma senza inutili lacci burocratici, come quelli che stanno stringendo il settore in questo ultimo periodo. Non possono e non devono esserci disparità. Soprattutto nei confronti di chi, oltre a dover rispettare le norme contenute nei DPCM con cui la Calabria è stata identificata come “Zona Rossa” prima e “Zona Arancione” poi, ha dovuto fare i conti anche con la sospensione dell’attività venatoria in territori ricadenti nelle zone ZPS e ZSC per più di un mese dall’apertura della stagione venatoria 2020/2021 a causa di una sentenza del TAR”.

Per questo, secondo il commissario Udc è necessario quantomeno garantire “l’esercizio dell’attività nel proprio ATC (ambito territoriale di caccia), e non solo all’interno del comune di residenza, imposizione illogica e limitante che mal si adatta alla conformazione geo-politica del territorio calabrese”.

“Mi rivolgo – conclude – al Presidente Spirlì affinché intervenga, tempestivamente, per ripristinare i diritti di una intera categoria di concittadini”.

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