Alitalia. Petizione CUB e ACC, raccolte in pochi giorni oltre 1000 firme

Amoroso (CUB): No a mini compagnia smembrata e senza metà personale

(DIRE) Roma, 26 Dic. – Lanciata Mercoledì 23 Dicembre, la petizione sul futuro di Alitalia, “ha già raccolto oltre mille firme”. Un’iniziativa “che vede in prima linea i lavoratori della Compagnia di bandiera” sostenuti da Cub Trasporti – AirCrewCommittee “I sottoscritti, dipendenti di Alitalia Sai in A.S. – si legge nella petizione – nel respingere il Piano di licenziamenti, smembramento e ridimensionamento approvato dal CdA della nuova Compagnia di Bandiera italiana, alla vigilia dell’avvio dei tavoli negoziali, ritengono necessario impegnare le sigle sindacali, il Governo e le istituzioni affinché nessun accordo sindacale possa consentire ne’ di estromettere il personale precario, ne’ di derogare alle disposizioni in essere che garantiscono la tutela occupazionale dei lavoratori in forza nel passaggio delle attività di Alitalia Sai in A.S. ad ITA “. Il nuovo piano mette infatti a rischio centinaia di posti di lavoro: “Vorrebbero realizzare – denuncia Antonio Amoroso, segreteria nazionale CUB – una mini compagnia (52 aerei in flotta) smembrata e senza la metà del personale. Un progetto che non lascia dubbi: i cittadini e lo Stato perdono 3 miliardi di euro e i lavoratori il posto di lavoro. ITA non farà il servizio pubblico e le dimensioni dell’azienda, polverizzata, sono tali da ipotecare qualsiasi futuro della nuova Compagnia di Bandiera italiana”. Nella petizione si chiede inoltre che: “Qualunque accordo sindacale, prima di essere sottoscritto, venga valutato preventivamente dai lavoratori in un confronto assembleare aperto ed inclusivo, e sia poi sottoposto al voto referendario dell’intera categoria. È indispensabile che non si ripetano gli errori del passato”. (Com/Ran/Dire) 14:23 26-12-20

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