Centrafrica. I vescovi: Paese in balia di predatori e mercenari

Presuli denunciano le divisioni della politica: zero patriottismo
(DIRE) Roma, 18 Gen. – Condanna dell’offensiva dei gruppi ribelli cominciata poco prima delle elezioni del 27 dicembre, ma anche delle divisioni di una politica che “manca di patriottismo” e che avrebbe lasciato la Repubblica Centrafricana “in balia di predatori e mercenari”. A esprimerla con una dichiarazione sono i vescovi cattolici del Paese, che si sono riuniti ieri in assemblea plenaria nella cattedrale di Notre-Dame de l’Assomption della capitale Bangui. Da ormai quasi un mese un’alleanza di sei gruppi ribelli, la Coalition des patriotes pour le changement (Cpc), ha avviato un’offensiva, inizialmente mirata a impedire lo svolgimento delle elezioni presidenziali, che si sono poi tenute e hanno visto la conferma del capo di Stato in carica, Faustin-Archange Touadera. I miliziani hanno continuato pero’ ad avanzare e la scorsa settimana sono giunti alle porte della capitale. I presuli hanno condannato l’iniziativa dei miliziani, che “mira a distruggere le profonde aspirazioni del popolo centrafricano” e ha portato la popolazione all'”esasperazione”. Allo stesso tempo i vescovi hanno sottolineato il ruolo svolto in questa crisi dalle divisioni della politica locale, che “manca di pattriottismo” ed e’ fonte di delusione per i cittadini. Secondo media locali e analisti internazionali, a guidare sotto traccia l’avanzata dei miliziani potrebbe essere l’ex presidente Francois Bozize’, estromesso dalle elezioni con una sentenza della Corte costituzionale. Continuano intanto gli scontri armati. La missione di ‘peacekeeping’ delle Nazioni Unite in Centrafrica, la Minusca, ha annunciato di aver ripreso il controllo della citta’ di Bangassou, oltre 24.000 abitanti al confine con la Repubblica democratica del Congo. (Dire) 16:39 18-01-21

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