Imprese. Capone, Leader UGL: “Necessaria flat tax e stralcio delle cartelle per evitare ondata di fallimenti”

“Preoccupa l’allarme lanciato da Bankitalia in merito al possibile fallimento di 6.500 imprese entro il 2022 come conseguenza della forte contrazione del Pil che, soltanto quest’anno, cadrà di 9 punti percentuali. La previsione dei tecnici fornisce un quadro parziale in quanto non tiene conto delle imprese costrette a chiudere senza avviare procedure concorsuali. La fase congiunturale è particolarmente drammatica e la situazione potrebbe peggiorare in caso di ulteriore calo del Pil. Purtroppo, il vuoto politico causato dall’attuale crisi di governo pesa sul clima di incertezza e instabilità. Stiamo attraversando uno dei momenti più gravi della storia repubblicana ed appare evidente che i provvedimenti adottati in questi giorni risulteranno decisivi per la sopravvivenza del tessuto produttivo e industriale che costituisce il principale ‘asset’ del Paese. E’ indispensabile, pertanto, contare su un esecutivo in grado di affrontare con determinazione e lungimiranza la minaccia della pandemia e della crisi economica. In tal senso è prioritario intervenire a sostegno di imprese e lavoratori mediante uno ‘shock’ fiscale senza precedenti. Servono misure coraggiose come la ‘flat tax’ e il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali per liberare le aziende da un carico fiscale ormai insostenibile, fornendo loro la liquidità necessaria per far fronte ai pagamenti e alle scadenze urgenti. Non possiamo permetterci di tergiversare ancora, è in gioco la credibilità del Paese e il futuro dei cittadini”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla nota di Bankitalia relativa al possibile fallimento di 6.500 imprese entro il 2022.

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