16:59 – L’acqua, il bene più prezioso per l’uomo, nella Striscia di Gaza è sempre stata, secondo la Banca Mondiale, al 97% imbevibile e a rischio malattia, per tanto nel corso del tempo sono state raccolte donazioni da ogni parte del globo per risolvere, o per lo meno, alleviare il problema. Malauguratamente il paralizzante blocco israeliano durato 14 anni ha peggiorato il disastro idrico del Paese, lasciando il territorio povero d’acqua potabile. In aiuto dei locali è intervenuto un miliardario russo-israeliano, proprietario di una grossa società con sede ad Israele, la quale produce acqua potabile dall’aria attraverso l’uso della tecnologia a energia solare. Il miliardario ha notato in un video la disastrosa situazione di raccolta dell’acqua a Gaza, e ha deciso di intervenire donando tre generatori d’acqua, certamente non sufficienti per soddisfare l’enorme richiesta dei due milioni di residenti, ma abbastanza per colmare le lunghe crisi idriche sul lungo periodo. Gaza riceve l’acqua da una falda sotterranea che purtroppo è divenuta altamente inquinata, a causa dei liquami, degli scarichi e dell’acqua di mare. Tale situazione costringe i più ricchi ad acquistare l’acqua in bottiglia importata da altri Paesi, il ceto medio si deve accontentare dei depuratori nelle abitazioni, e i più poveri, la maggioranza della popolazione, sono costretti ad acquistare l’acqua da venditori ambulanti rischiando di acquistare acque contaminate. A causa della lunga crisi, non è stato possibile costruire i grossi desalinizzatori che servirebbero per servire i 200 milioni di metri cubi d’acqua all’anno necessari per la sopravvivenza della popolazione. Il miliardario ha tuttavia donato dei generatori high-tech che “aspirano l’aria e la purificano prima di inviarla a una camera di condensazione dove il vapore viene trasformato in acqua potabile. L’acqua viene erogata dalla macchina tramite un rubinetto con la possibilità di renderla fredda o calda”, scrive AL-JAZEERA. Due dei dispositivi producono fino a 800 litri di acqua pura al giorno, il terzo, più grande, può generare fino a 5.000-6.000 litri al giorno, inoltre sono collegati a pannelli solari che ne riducono i costi di utilizzo, anche solo per cinque ore al giorno, in seguito si adopera l’elettricità tradizionale. Il miliardario spera di riuscire a fornire in futuro più generatori per la Striscia di Gaza molto più efficienti che possano servire l’acqua per l’intera popolazione locale.
SM