Foibe. Casellati: Pagina troppo dolorosa, per troppo tempo colpevolmente negata

(DIRE) Roma, 10 Feb. – Il Giorno del Ricordo e’ “un’occasione solenne per rinnovare la vicinanza delle istituzioni agli orfani e ai familiari delle vittime delle foibe e a tutti gli esuli istriani, fiumani e dalmati. Un’opportunita’ per riflettere insieme su alcune delle pagine piu’ dolorose della nostra storia.
Pagine che ci raccontano una verita’ terribile, eppure per troppo tempo nascosta, taciuta, colpevolmente ignorata. Una verita’ che un inaccettabile negazionismo, figlio del pregiudizio, aveva relegato all’oblio”. Lo dice la presidente del Senato Elisabetta Casellati durante la cerimonia a Montecitorio per il giorno del ricordo alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella. “Ma la tragedia che si e’ consumata sulle terre del confine orientale a cavallo tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e i primi anni dell’Italia repubblicana non si puo’ cancellare- continua Casellati- Non puo’ essere fatta passare attraverso i filtri e le censure delle ideologie.La storia non e’ un racconto di parte: e’ testimonianza di cio’ che e’ stato. E come tale va ricostruita, documentata, studiata e tramandata: specie quando ci riguarda direttamente come italiani. Perche’ italiani erano i giuliani, gli istriani e i dalmati fatti cadere – uno ad uno, legati insieme con il fil di ferro – e lasciati morire nelle gole del carso. C’erano gli anziani, che si erano battuti contro la dominazione austriaca; c’erano i giovani: donne e uomini che erano il cuore di quelle citta’ e di quella societa’. Erano impiegati, artigiani, professionisti, commercianti, agricoltori, medici, insegnanti. Molti di loro si erano appena tolti la divisa militare contenti di essere sopravvissuti all’orrore della guerra, per sprofondare in un incubo peggiore C’erano i bambini! Che non avevano colore politico! Schiacciati da un odio che non potevano comprendere”.
(DIRE) Roma, 10 feb. – La presidente del Senato ricorda: “Migliaia sono gli italiani sepolti nelle foibe; centinaia di migliaia i profughi istriani, fiumani e dalmati sparsi in giro per il mondo per sfuggire ad una inaccettabile ed inumana pulizia etnica. Un popolo sradicato dalla sua terra, abbandonato dalle diplomazie e dalle istituzioni, emarginato persino in Italia, dove gli esuli che non riuscirono ad integrarsi o a trovare ospitalita’ da qualche parente, vennero confinati in 109 campi di raccolta, allestiti fuori dalle citta’, spesso in condizioni di assoluta precarieta’. Da quella terribile stagione sono trascorse generazioni. Sono mutati gli assetti e gli equilibri internazionali”.
Si sono dissolte le grandi contrapposizioni ideologiche e sono caduti molti pregiudizi culturali. Tutto questo, insieme all’opera instancabile dei superstiti, delle loro associazioni ed al lavoro paziente dei ricercatori e degli storici, ha consentito di fare luce sulla tragedia delle foibe;di comprendere il dramma dell’esodo istriano, fiumano e dalmata;di dare una dimensione pubblica, ufficiale e condivisa a una storia che oggi e’ parte del nostro patrimonio culturale, per quanto dolorosa. Ed e’ sulla base di questa consapevolezza che, con la legge 92 del 2004 e’ stata istituita questa giornata, per conservare e rinnovare la memoria di cio’ che non deve piu’ accadere”.
(Mar/ Dire) 11:50 10-02-21

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