Marino (FdI). Quale futuro per il Centro agroalimentare di Mortara (RC)

Ripartire dalla opere pubbliche e dalle attività produttive per rigenerare la Città di Reggio Calabria

Un approccio costruttivo che voglia apportare ai reggini un miglioramento delle condizioni di vita quotidiane, non può prescindere da un ritorno alle periferie. Da ricostruire, tassello dopo tassello, per comporre una città normale, non piegata da disservizi e incompetenza che costringono oggi la cittadinanza a subire servizi inadeguati o, purtroppo, inesistenti a fronte di una tassazione elevatissima. E se questa Amministrazione persevera negli errori e nell’inefficienza, mostrando l’assoluta incapacità nel gestire finanche l’ordinario, è compito dell’opposizione mettere in risalto le infinite mancanza della Giunta Falcomatà e al contempo proporre soluzioni per modificare lo “status quo”. Il viaggio nelle incompiute di questa città è lungo, ma per iniziarlo occorre partire dai centri produttivi e imprenditoriali reggini, fortemente penalizzati dalla disattenzione di questa Giunta. E’ il caso, in primis, del Centro agroalimentare di Mortara, luogo dalle mille promesse elettorali non mantenute. Le criticità della struttura coinvolgono l’intero comprensorio di San Gregorio e la forte penalizzazione che il quartiere subisce per il mancato completamento del piano viario che contempla lo svincolo della S.S.106, i mercati generali e l’accesso alla zona industriale di San Gregorio. Il progetto, che nel giugno del 2020 è stato rimodulato dalla Giunta comunale e rifinanziato attraverso il Decreto Reggio (con 9 milioni di euro) è praticamente fermo al palo: statico, immobile, mentre gli operatori del Mercato continuano a soffrire l’abbandono e anzi, con proprie economie, cercando di rendere accessibile il proprio sito ripulendo anche le macro-discariche che periodicamente ostruiscono l’ingresso. Il progetto generale, consentirebbe all’intera area di San Gregorio un importante quanto decisivo snellimento del traffico veicolare, attraverso un’arteria (di fatto già esistente ma da completare, mettere in sicurezza e collaudare) di collegamento diretto con la rotatoria, evitando così che il traffico, soprattutto quello dei mezzi pesanti, si riversi sulla via Carrera dove insistono l’ufficio postale, la scuola elementare e altri esercizi commerciali.

Spesso infatti, proprio per la presenza di Tir, la zona del secondo tratto di San Gregorio resta bloccata e isolata poiché non esistono sbocchi di viabilità alternativa, creando così una vera e propria congestione che penalizza enormemente i residenti e le attività commerciali. La situazione resta insostenibile, oltre che crea gravi rischi per l’incolumità pubblica. Considerando la presenza della Scuola elementare e dei numerosi piccoli studenti che quotidianamente entrano ed escono dal plesso. L’amministrazione comunale, “sorda” ai richiami più volte enunciati dagli operatori ha il dovere di fornire risposte urgenti ed immediate, di spiegare alla cittadinanza che fine ha fatto il “Progetto integrato centro agroalimentare e servizi annessi”, considerando che la struttura può e deve divenire l’attività produttiva di riferimento per la città, così come lo è stato in altri comuni italiani e non deve invece restare l’eterna incompiuta, sottostando alle incredibili manchevolezze dell’amministrazione comunale.

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