Palmara (Reggio Futura): “Waterfront, non potete ingannare tutti per sempre”

In questi giorni stiamo assistendo ad una imponente, quanto ingannevole, azione di propaganda mediatica da parte del sindaco che, nel “secondo tempo” ha scelto la tattica del gioco di squadra, contrariamente ad un “primo tempo” condotto in rigorosa solitudine comunicativa. Gli assessori messi in campo dimostrano buona attitudine alla logica propagandistica di chi li dirige dicendo tutto e il contrario di tutto con una tecnica degna delle migliori televendite di Wanna Marchi.
E’ chiaro a tutti che l’amministrazione comunale stia attraversando un momento di grande difficoltà a causa delle varie indagini che su più fronti la vedono coinvolta (prima fra tutte la questione brogli elettorali) ed è comprensibile che, messa alle strette, cerchi di distogliere l’attenzione dei cittadini da questioni torbide e imbarazzanti.
In detto scenario le torna certamente utile puntare i riflettori sull’imminente inaugurazione delle opere accessorie al Museo del Mare che, sebbene effettuata in tempi biblici, rappresenta indubbiamente un evento importante ed idoneo ad attrarre l’attenzione dei reggini. In realtà, il collegamento della via Marina con il Porto costituisce solo la parte iniziale del Masterplan riguardante il più ampio progetto del Waterfront cittadino ed in particolare della realizzazione del Museo del Mare, il progetto di Zaha Hadid che l’attuale amministrazione, appena insediatasi, ha inteso definanziare nel 2014. Le opere in questione, e questo è bene sottolinearlo, si sono salvata dalla “scure distruttrice” sol perché nel 2012 l’iter amministrativo fu completato dal sindaco Arena, tant’è che i Commissari Prefettizi furono “costretti” a bandire i lavori qualche settimana dopo il loro insediamento e l’Amministrazione Falcomatà, successivamente, è stata “obbligata” a proseguine l’iter perché, in caso contrario, sarebbe incorsa in pesanti penali.
Orbene, consegnare alla città una promenade di rara bellezza, anche se pensata, finanziata ed iniziata dalle precedenti amministrazioni, costituisce un evento importante che va comunque valorizzato. In quest’ottica appare legittimo che il sindaco abbia costruito una massiccia campagna di comunicazione coinvolgendo gli assessori di riferimento.
Non è però ammissibile che nella circostanza si ecceda nei toni, così come è successo, scadendo nella più becera forma di propaganda politica. A tutto c’è un limite! Non si può continuare a mentire spudoratamente tanto da elevare la menzogna a sistema. Non si può ascoltare, per bocca degli assessori, che le opere realizzate facciano parte di un idea di città “fino a ieri nemmeno lontanamente immaginabile”, quasi come se si trattasse di un’idea partorita dall’attuale classe dirigente. Né tantomeno si può sentire riproporre l’idea del Museo del Mare spacciandola come propria ed annunciando la sua realizzazione senza nemmeno indicare le fonti di finanziamento. Non si può! Anche perché quell’idea di città è stata ideata e fortemente voluta dall’ex sindaco Giuseppe Scopelliti, e questo a Reggio lo sanno anche le pietre. E invece Falcomatà, che per sei anni ha avuto come unico refrain “le precedenti amministrazioni”, ha omesso di menzionare quelle “precedenti amministrazioni” giusto quando sarebbe stato corretto farlo.
Alla luce di tutto ciò è lecito pensare che la frase di Lincoln, citata di recente dal primo cittadino in Consiglio Comunale, sia evidentemente autoriferita: “Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”.

ll Presidente
avv. Italo Palmara

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