Brasile. Un anno con le scuole chiuse, più poveri per due decenni

Stime e allarme in un rapporto del Ministero dell’economia

(DIRE) San Paolo (Brasile), 22 Mar. – Il Brasile ha completato il primo anno da quando le classi in presenza sono state sospese e le scuole chiuse per contenere la pandemia. La misura si e’ estesa per tutto il 2020 e anche oggi il futuro dell’educazione sembra incerto, anche perche’ con la nuova ondata di casi di Covid-19 le scuole sono state nuovamente chiuse.
Gli effetti socioeconomici della chiusura delle scuole sono stati mappati dalla Secretaria de Politica Economica (Spe) del ministro dell’Economia nel Boletim Macro Fiscal divulgato in settimana. Stando al report, gli effetti di questa pausa nell’istruzione “dovrebbero durare per circa 15 anni dopo il termine della pandemia, fino al momento in cui gli alunni che stanno soffrendo con la chiusura delle scuole ora faranno ingresso nel mercato del lavoro”. Nel documento si legge ancora: “Le scuole chiuse oggi quindi causeranno un Paese piu’ povero domani. E questo processo avra’ una durata di circa due decadi”. La Banca mondiale ha anche pubblicato un rapporto sulla interruzione delle classi in presenza in America Latina e nella regione dei Caraibi nel quale si afferma che la situazione puo’ far incrementare la “learning poverty”, la scarsita’ di istruzione, di oltre il 20 per cento nel caso del Brasile, che gia’ faceva registrare gravi disuguaglianze prima della crisi, raggiungendo cosi’ circa il 70 per cento del totale degli studenti. Il Brasile ha optato per la chiusura completa delle scuole pubbliche per un periodo molto piu’ esteso di quello registrato in altri Paesi. In media, le settimane di interruzione nel Paese sudamericano sono state 40, contro le 22 del resto del mondo. Il blocco delle lezioni ha avuto un impatto anche sull’alimentazione degli alunni piu’ poveri, che dipendevano dalle mense scolastiche, e ha aumentato il tasso di abbandoni scolastici nei ragazzi che hanno trovato difficolta’ ad avere l’accesso a internet per seguire le lezioni online.
Le difficolta’ imposte dalla pandemia hanno fatto si’ che quattro milioni di studenti brasiliani, di eta’ compresa tra i sei e i 34 anni, lasciassero gli studi l’anno passato. Con questo incremento la tassa di abbandono scolastico ha raggiunto l’8,4 per cento nel 2020, seconda una ricerca condotta da C6/Datafolha.
Il 17,4 per cento di quelli che hanno smesso di studiare durante l’anno passato inoltre non ha espresso l’intenzione di tornare a farlo nel 2021. La Spe evidenzia che l’impatto negativo della pandemia sul livello di apprendimento degli alunni non e’ omogeneo nella popolazione, dato che la difficolta’ nello studio da remoto sono maggiori nelle famiglie a basso reddito. “Un computer connesso a internet e un ambiente adeguato dentro casa per studiare a distanza – si legge nel rapporto di Spe – sono requisiti praticamente inarrivabili per milioni di famiglie delle classi sociali piu’ basse”.
(Bio/ Dire) 10:10 22-03-21

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