10:36 – Il 2020 ha portato nel Libano la “peggiore crisi economica degli ultimi 30 anni“, scrive AL-JAZEERA, “decine di migliaia di persone hanno perso il lavoro e altri milioni lottano per acquistare beni di prima necessità“. Il valore della Lira Libanese è precipitato, con drastiche conseguenze sul potere d’acquisto delle famiglie. Il costo degli alimenti è aumentato di circa cinque volte rispetto al 2019, inoltre il Libano è costretto ad importare “circa l’80% dei beni che consuma“. Migliaia di persone dall’Ottobre 2019 stanno protestando contro la corruzione diffusa e gli aumenti fiscali. “Il prezzo di un litro di latte è aumentato di tre volte da 3.000 Lire di Marzo 2019 a 10.000 Lire di Marzo 2021“, la stessa sorte è toccata ad altri beni di prima necessità come il pane, i vestiti e alcuni farmaci, sebbene spesso il Governo Locale mette a disposizione sovvenzioni per evitare l’aumento dei prezzi. Tale situazione ha costretto la popolazione a rivolgersi al mercato nero, dove il cambio era “12.250 Lire per un Dollaro, circa otto volte il tasso ufficiale“. Al fine di evitare tale irregolarità, “molte banche libanesi hanno anche limitato il numero di Dollari che i clienti possono prelevare“. Il Libano ha vissuto una grande “Età dell’Oro” avvenuta tra gli anni ’60 e ’70, la quale è stata bruscamente interrotta dall’inizio delle guerre che si sono susseguite nel Paese, infine nel 2020 il Paese ha dovuto combattere anche contro la Pandemia di Covid-19. Oggi il tasso di povertà del Libano è salito oltre il 50%, inoltre “circa il 70-75% della popolazione ha bisogno di aiuti“. A tal proposito “FMI prevede che l’economia si ridurrà del 12% quest’anno – una delle peggiori recessioni in tutto il Mondo“. (cit. AL-JAZEERA)
SM