Occupazioni abusive alloggi comunali. Albanese: “Riordinare il settore e consegnare alloggi a chi ne ha diritto”

Proseguono, incessanti, i controlli e le verifiche del settore Edilizia residenziale sugli immobili di proprietà dell’Ente che risultano vacanti o occupati abusivamente. Soltanto negli ultimi giorni, su otto alloggi del centro storico, sono state accertate quattro fra irregolarità ed anomalie procedendo, nei diversi casi, alla riacquisizione dei beni, allo sgombero degli stessi o alla denuncia di possibili responsabili di reati specifici. «In una circostanza – ha spiegato l’assessore al ramo, Rocco Albanese – abbiamo riscontrato che, senza alcuna autorizzazione, un condomino ha impropriamente edificato un manufatto lungo il lastrico solare di un edificio su cui insistono alcune proprietà comunali nella speranza, evidentemente, di poter godere impunemente del bel panorama circostante. Ovviamente, abbiamo denunciato la vicenda ed intimato il ripristino dei luoghi. Ma sono moltissimi gli abusi che, nei diversi sopralluoghi che stiamo svolgendo, stiamo di volta in volta constatando rimanendo, spesso e volentieri, stupefatti dalla disinvoltura con la quale, taluni, hanno agito in spregio ad ogni regola ed al buonsenso». «Come quando – ha raccontato – un inquilino vantava l’acquisizione di un bene pubblico esibendo documenti spudoratamente artefatti. Oppure, in un’altra vicenda, ci siamo trovati di fronte ad un cantiere allestito all’interno di un appartamento comunale senza che vi fosse uno straccio di giustificazione. Assurdità rispetto alle quali siamo immediatamente intervenuti sottraendo all’illegalità situazioni che sono davvero insopportabili ed impossibili da accettare».

«Il lavoro che sta portando avanti il settore – ha sottolineato il delegato della giunta Falcomatà – è certosino e capillare, anche grazie al supporto fornito dagli agenti della Polizia locale, diretti dal comandante Salvatore Zucco, ai quali va il mio più sentito ringraziamento».

«Affinché nulla possa essere lasciato al caso – ha specificato Albanese – abbiamo istituito quattro commissioni interne che, distintamente, si occupano della vendita e dei cambi degli alloggi, della regolarizzazione delle posizioni per quanti dimostrano di abitare l’immobile prima del 2017 e per garantire ordine allo scorrimento dell’unica graduatoria d’assegnazione in possesso del Comune, ovvero quella del 2005. Anche con un personale ridotto all’osso, il settore sta facendo dei veri e propri miracoli pur di affermare il sacrosanto diritto delle persone in attesa di un alloggio popolare. Il lavoro portato avanti dai dipendenti comunali, infatti, non è affatto semplice. Serve pazienza e meticolosità di controllo nel disbrigo di pratiche datate nel tempo. Giusto per fare un esempio, dagli accertamenti effettuati, soltanto in 28, fra i 318 che avevano formulato richiesta nel 2017, sono risultati idonei fra gli aventi diritto alla casa per come disciplinato dalla legge sull’emergenza abitativa. Insomma, stiamo rimettendo ordine in un settore particolarmente delicato perché interessa persone fragili o in stato di necessità».

«Per questo – ha detto ancora l’assessore – risultano ancor più inammissibili e fastidiosi possibili abusi o inqualificabili prepotenze. Di certo, argineremo ogni stortura che colpisce le fasce più deboli della società e, come fatto fino ad oggi, continueremo a denunciare quanti si credono furbi arrecando, invece, un danno alla comunità e, soprattutto, a quanti hanno regolarmente diritto ad un alloggio».

«Quindi – ha concluso – si intensificheranno le verifiche, casa per casa, così da risistemare il quadro di un servizio essenziale che non può non tener conto dell’odine stabilito dagli elenchi ufficiali stilati nel 2005 e delle necessità di coloro i quali rientrano nei parametri previsti dall’articolo 31 sull’emergenza abitativa. Dunque, lì dove necessario, non avremo certo alcun timore nel procedere agli sgomberi, contando sui capisaldi della nostra azione amministrativa che sono la legalità, la correttezza e la trasparenza, pilastri fondamentali del nostro agire quotidiano. Allo stesso modo, ci stiamo impegnando per trovare una sistemazione idonea anche per le tre famiglie che ancora si trovano nell’area dell’ex Polveriera».

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