
Contro revoca sussidi carburante manifestazione a Khartoum
(DIRE) Roma, 30 giu. – Il debito estero del Sudan passerà da 56 a sei miliardi di dollari entro tre anni, una volta che verranno portate a termine le riforme strutturali negoziate con il Fondo monetario internazionale (Fmi). Ad annunciarlo, con un comunicato, lo stesso Fmi e la Banca mondiale, che nel fine settimana hanno decretato Khartoum idonea per l’iniziativa Heavily-Indebted Poor Country (Hipc).
Secondo il quotidiano online Sudan Tribune, il meccanismo, creato da Fmi e Banca mondiale nel 1996 per aiutare i Paesi più vulnerabili a far fronte al debito quando non più sostenibile, porterà a un taglio al fardello economico che grava sul Sudan di circa 26 miliardi di dollari. A questi si aggiungerà un ulteriore riduzione di 23 miliardi che maturerà grazie a una serie di accordi bilaterali e multilaterali con i creditori nell’ambito dell’iniziativa. La cancellazione dell’ultima parte del debito sarà invece garantita dalla Multilateral Debt Relief Initiative (Mdri), promossa dall’African Development Bank (Afdb) e dall’International Development Association (Ida).
Il denaro dovuto da Khartoum ai partner internazionali passerà così dal rappresentare il 163 per cento del Prodotto interno lordo (Pil) a costituirne il 14 per cento.
Il governo di transizione del primo ministro Abdalla Hamdok ha definito “una pietra miliare” la decisione degli istituti internazionali, giunta al termine di mesi di negoziati e incontri con i partner internazionali. Sono attese però già oggi a Khartoum manifestazioni contro alcune delle misure imposte in ottemperanza agli accordi con l’Fmi. Ad aver attirato le maggiori critiche è stata la revoca sui sussidi al carburante, con ha determinato un immediato aumento dei prezzi.
(Dire) 14:25 30-06-21