Agricoltura. Puglia: il Salento riparte dallo zafferano

(DIRE) Bari, 14 Lug. – fiori e 600 ore di lavoro. “Produrre questa spezia – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – non è facile, i bulbi da impiantare sono costosi, la lavorazione è quasi esclusivamente manuale, la raccolta prima dei fiori e, poi, degli stimmi, avviene sempre manualmente in precise condizioni climatiche e di luce. Ciò determina gli alti costi del prodotto italiano, a rischio imitazione perché il 70%-80% venduto in Italia è straniero ma i consumatori non lo sanno”. “Ogni anno si producono nel mondo circa 180 tonnellate di zafferano, per il 90% in Iran e per la restante parte in India, Grecia, Marocco e Spagna – aggiunge Coldiretti – e in Puglia è una coltura in espansione in Salento, in Capitanata e in provincia di Bari”. “Per garantire zafferano rigorosamente made in Italy – spiega Sergio Minerba, giovane imprenditore agricolo della Tenuta Luna di Aradeo – abbiamo acquistato i primi bulbi in Umbria. A settembre si piantano i bulbi, mentre all’inizio di novembre si raccolgono i fiori dalle prime luci dell’alba e non oltre le 9,30 per evitare che il fiore si apra completamente. Subito dopo estraiamo gli stimmi in maniera delicata che vengono essiccati nella stessa giornata. La coltura dello zafferano è ancora poco praticata, perché i costi di gestione sono molto alti, sia in fase di acquisto di bulbi che per la manodopera. Occorrono circa 150 fiori per avere un grammo di pistilli di zafferano e per questo un grammo di zafferano tutto italiano costa mediamente attorno ai 35 euro. Ma noi giovani agricoltori salentini – conclude – ci abbiamo creduto e la nostra scelta è stata premiata”. (Com/Adp/Dire) 12:03 14-07-21

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