Mantova: evasione fiscale e riciclaggio. Sequestrati beni e disponibilità finanziarie per oltre 5,3 min di euro

I finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Mantova hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo in materia di reati tributari e di riciclaggio, ai sensi degli artt. 12 bis del D.Lgs 74/2000 e 648 quater del codice penale, per un importo di oltre 5,3 milioni di euro.

Si tratta di un provvedimento richiesto dalla Procura della Repubblica di Mantova ed emesso dal Giudice per le indagini Preliminari nei confronti di una impresa individuale, operante nella Provincia, attiva nella vendita, installazione e riparazione di climatizzatori e caldaie.

In particolare, l’attività è scaturita dall’analisi di alcune segnalazioni di operazioni sospette, nelle quali venivano evidenziate una serie di movimentazioni finanziarie anomale sui conti correnti intestati a diversi soggetti che risultavano beneficiari di bonifici disposti da una impresa mantovana. Tale circostanza ha portato all’approfondimento di un vasto ed articolato insieme di operazioni finanziarie, da subito apparse come incongrue e non giustificate rispetto al profilo ed alla condizione economica dei vari soggetti segnalati, facendo ritenere agli operanti che tali proventi potessero derivare da una corrispondente evasione fiscale.

Le indagini, dunque, sono consistite in accertamenti di polizia valutaria sui conti correnti intestati ai soggetti coinvolti e nell’esecuzione di accertamenti di polizia tributaria, sostanziatisi in una verifica fiscale nei confronti dell’impresa in trattazione.

L’esito della verifica fiscale corroborava l’ipotesi relativa alla condotta evasiva perpetrata dal titolare dell’impresa individuale. In particolare, è emerso che, in relazione ai periodi d’imposta 2015, 2016 e 2017, il medesimo aveva omesso di indicare nelle dichiarazioni dei redditi una parte consistente di elementi positivi, pari a circa € 4.500.000, dichiarando, inoltre, costi derivanti da una fattura relativa ad operazioni inesistenti per un imponibile di € 365.000, oltre ad altri costi indeducibili, per un totale di circa € 4.000.000, senza versare all’Erario l’Iva dovuta pari a circa € 1.850.000.

All’esito di tale attività, il titolare della ditta veniva deferito alla locale A.G. per i reati di cui agli artt. 2 (Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e 4 (Dichiarazione infedele) del D.Lgs. n. 74 del 2000

Tali condotte, rilevanti sotto il profilo penale-tributario, hanno costituito il presupposto dei reati di riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e trasferimento fraudolento di valori che sono stati conseguentemente ipotizzati, a vario titolo, nei confronti di 10 soggetti che si ritiene si siano intromessi nel sistema di “ripulitura” del denaro frutto di evasione fiscale.

Nello specifico – attraverso una complessa e articolata ricostruzione dei flussi finanziari riconducibili a soggetti sostanzialmente legati da vincolo di parentela al titolare dell’impresa – è stato rilevato un vorticoso trasferimento di somme di denaro attraverso molteplici conti correnti, che si ritiene sia stato realizzato al fine di impedire l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro.

Il GIP, ritenendo sussistente il fumus dei reati tributari e di “ripulitura” contestati, ha emesso, nei confronti degli indagati, un provvedimento di sequestro preventivo ai fini della successiva confisca ex art. 12-bis D.Lgs. 74/2000 ed art. 648-quater c.p. fino alla concorrenza di circa € 5.360.000. L’attuazione del citato provvedimento, anche mediante l’esecuzione di numerose perquisizioni locali, ha portato al sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili ed immobili e quote societarie per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.

L’attività eseguita dalle Fiamme Gialle virgiliane, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, conferma, ancora una volta, l’importanza delle attività a contrasto di tutte le forme di criminalità economico-finanziaria che consentono l’illecita sottrazione di risorse al Paese ed alla collettività.

Il risultato ottenuto è, inoltre, il frutto di una costante e proficua interazione tra la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica che, attraverso il vincolo cautelare, riesce ad assicurare la definitiva apprensione del profitto del reato che avverrà con l’eventuale condanna e confisca.

comunicato stampa Guardia di Finanza Comando Provinciale Mantova

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