FdI, Regionali 2021: malcontento forse va letto come segno di amore per il partito

In queste settimane leggo con molto stupore e non a caso subito dopo la tornata elettorale per le Regionali 2021 dei malcontenti da parte di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia che lamentano e criticano il risultato ottenuto giorni addietro. Andando a ritroso, non tanto tempo fa, un anno esatto, Giorgia Meloni nominò un commissario di partito di tutto rispetto, l’Onorevole Edmondo Cirielli Questore alla Camera dei Deputati e Generale dei Carabinieri, ho avuto l’onore e il privilegio di affiancarlo in quella delicata fase insieme ad altri, conoscendo io molto bene il territorio. Fratelli d’Italia veniva da una situazione critica, aveva una percentuale del 5%. Purtroppo fare politica in Italia è faticoso, in Calabria è da martiri.

L’On. Cirielli ha ricostruito il partito in soli tre mesi, creando un gruppo, amalgamando quello che c’era ma più che altro è stato bravissimo a far fare squadra, niente frange interne o personalismi ma mettendo FdI attore principale del progetto, come chiedeva la Meloni. Il risultato è a conoscenza di tutti, Fratelli d’Italia primo partito a Reggio Calabria e provincia, cresciuto a livello regionale triplicando la percentuale precedente. Quel 20% circa era il risultato dei nuovi ingressi, della capillare rete provinciale creata da Cirielli e soprattutto dell’amore che il commissario aveva fatto scattare in ognuno di noi per il partito. Finito quel percorso, con ottimo successo, l’On. Cirielli ha dovuto lasciare per tornare ai molteplici impegni istituzionali e di partito. Subentrò un nuovo commissario che ha lavorato come meglio poteva e con il suo modus operandi di sempre, figura storica di Fratelli d’ Italia e conoscitore del territorio. Alle scorse Comunali a Reggio Calabria sotto la guida di Nesci il partito ottiene un risicato 9%, con Ripepi uscente scavalcato da Demetrio Marino nelle preferenze, ricordiamo anche che Marino era stato candidato da Cirielli alle Regionali ottenendo un grandissimo risultato. Analizzando le ultime regionali e il malcontento di alcuni, mi permetto di fare una piccola riflessione: quel 20% del 2020 era il risultato del lavoro dei candidati anche di quelli che questa volta non erano in lista, non è una critica e neanche un’analisi tecnica solo una misera riflessione ad alta voce la mia, non mi permetterei mai di giudicare il lavoro altrui, come non permetto di giudicare il mio quando vengo chiamato a farlo. In Fratelli d’Italia chi detta le regole è solo ed esclusivamente Giorgia Meloni, tutti i dirigenti hanno delle linee da seguire e stop.

Le scelte dello stimatissimo Donzelli vanno rispettate, elogiate e seguite, vanno fatte i complimenti a chi ha dato il proprio contributo candidandosi, lo stesso uscente Neri che nonostante il faticoso lavoro svolto ha ridotto le preferenze di quasi tre mila, grande risultato di Calabrese, ottimo risultato della donna che si è fatta la campagna elettorale da sola senza nessun deputato o amministratore che la appoggiava ovvero Monica Falcomatà, avvocato e volto storico della destra reggina. Di sicuro sono le esclusioni dalle liste di Cascarano e Marino e di chi non c’è piu in Fratelli d’Italia, per motivazioni diverse (Vedi: Polimeno e Fazzolari ) che forse hanno portato ad una perdita di consensi, di sicuro il buon Donzelli avrà fatto attente valutazioni e preferito altri nomi, ed è anche vero votare per se stessi è una cosa, diverso è far votare altri.

Il malcontento che nasce in questi giorni e diffuso a mezzo stampa forse va letto come segno di amore per il partito, sicuramente sarebbe stato più opportuno parlarne in privato con i vertici dei mal di pancia, come a mio modesto parere andrebbero ascoltate e inseriti in un contesto dirigenziale e programmato percorso tutti gli amministratori che sul territorio centrale e periferico hanno quotidianamente il polso della situazione. Quest’ultimi sono quelli che danno quotidianamente le risposte ai cittadini, non sono quelli che fanno della politica una professione e tantomeno non sono quelli che cercano un ruolo a scopo personale. La politica è valori, dedizione, regole e operatività per il bene comune, quasi una missione… poi dipende dai punti di vista.

Dott. Filippo Marra

Consulente Tecnico Senato della Repubblica

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