USA, Klamath River: estrema siccità e dighe mettono a rischio Salmoni e nativi americani

09:49 – Nell’Oregon Sudorientale, negli USA, nasce un fiume, denominato Klamath River, che scorre per circa 423 km attraverso la California settentrionale per sfociare nell’Oceano Pacifico. Tale fiume è uno dei più importanti della costa occidentale del Nord America a sud del Columbia, in quanto nelle sue acque avviene la migrazione del Salmone. Il Salmone è un particolare pesce di acqua dolce e salata che, dopo aver raggiunto la maturità tra 1-6 anni dalla nascita, migra dal mare ai bacini di riproduzione risalendo i fiumi. Grazie alla presenza del Salmone, alle limpide e fertili acque, l’uomo ha abitato le rive del Klamath River negli ultimi 7.000 anni, costruendo insediamenti e abitazioni. In particolare i nativi americani ivi presenti erano gli Yurok, gli Hupa ed i Karuk, che abitavano i canyon del bacino inferiore del fiume, e i Modoc, i Klamath e gli Yahooskin sulle aride valli del bacino superiore. Con l’urbanizzazione, il fiume ha ridotto notevolmente la sua capacità idrica. A tali eventi, si aggiungono le temperature estreme raggiunte quest’anno negli USA, come si evince da qui, qui e qui, e in particolare l’estrema siccità che ha subito la California, approfondimento qui. Il Klamath River ha così subito un restringimento del letto del fiume e un riscaldamento delle acque, minacciando l’arrivo dei Salmoni e la sopravvivenza delle tribù native americane. Le dighe impediscono al Salmone di risalire nelle scarse acque del fiume, e le alte temperature non ne permettono la sopravvivenza, mettendo così a rischio la tribù Hupa, la quale su nutre prevalentemente di Salmoni. Le autorità locali stanno cercando una soluzione per salvare una tribù e almeno un milione di Salmoni dalla scomparsa in quei territori. (cit. BBC)

SM

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About the Author: Silvana Marrapodi