DDL Zan bocciato nel segreto dell’urna. Cocente sconfitta delle Sinistre

foto di GNS

Il DDL Zan,  non passa la prova del Senato della Repubblica Italiana, i suoi rappresentanti “protetti” dal voto segreto, hanno esternato quello che è il reale sentimento della maggioranza del Paese ed hanno bocciato pesantemente una legge che pochi volevano così com’era stata creata. Una lezione per Letta e la Sinistra Italiana che ne ha fatto una bandiera per attirare le simpatie di minoranze che in Italia ancora oggi non sono bene definite e tutelate.  Su 288 senatori presenti in aula 154 hanno votato a favore della “tagliola” proposta da Fratelli d’Italia, 131 contro e 2 invece si sono astenuti. L’applauso liberatorio dell’emiciclo di Palazzo Madama ha fatto capire la tensione che c’era attorno all’eventuale passaggio di una legge mal concepita e che metteva un ulteriore bavaglio all’espressione dei cittadini. Le Destre si erano più dette disponibili a riesaminare il testo per regolamentare meglio la materia in modo bipartisan, per esempio esaminare le grosse limitazioni nella capacità d’espressione che ne sarebbero derivate, ma questa possibilità non è stata presa in considerazione. Il Centrosinistra ha preferito il muro contro muro. Si ferma così l’esame del testo del DDL Zan e festeggia tutto il Centrodestra: “La sinistra si straccia le vesti per la mancata approvazione del DDL Zan e, come al solito, non sa far altro che puntare il dito contro la destra. Forse non si è accorta che l’approvazione è mancata proprio grazie a diversi dei suoi senatori. Avete veramente a cuore questa legge? Torniamo a elezioni il prima possibile e approvatela con la vostra maggioranza… se avrete i numeri per farlo. Altrimenti è stata solo campagna elettorale“, queste le parole con cui Giorgia Meloni commenta sulla sua pagina ufficiale Facebook, il risultato del voto al Senato. Nemmeno Matteo Salvini fa giri di parole: “Punita l’arroganza di Letta. Ha rifiutato ogni dialogo e ogni proposta di cambiamento arrivate dalle famiglie, dalle associazioni, dal Papa e da esponenti del mondo LGBT e femminista. Risultato? DDL Zan bocciato, mesi e anni di discussioni inutili. Se si vuole ripartire da basi solide e condivise, togliendo dalla contesa i bambini, la libertà di educazione e la censura per chi ama e difende la famiglia, la Lega c’è“. Così il leader della Lega sul suo account Facebook ufficiale. Si cercano i franchi tiratori della coalizione Giallo-Rossa, alcuni li individuano tra le fila di Italia Viva, altri nel M5S, certo è che all’interno del Centrosinistra si gioca a scarica barile. La verità è che l’Asse PD-M5S quando non ci sono “poltrone” in gioco non è così stabile anzi, c’è una profonda frattura nel modo di concepire valori essenziali in parte dei due schieramenti politici.  Giuseppe Conte ha commentato così: “Sul DDL Zan registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l’orientamento sessuale. Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari“. Gli fa eco il collega del PD Enrico Letta: “Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà. DDL Zan“. Tanta demagogia da parte degli sconfitti che forse hanno usato l’argomento dell’omotransfobia per compattare il loro elettorato. Il parere di chi scrive è che gli individui, le persone, si proteggono e si rispettano in quanto tali e non perchè appartenenti ad una ristretta cerchia. Le discriminazioni non devono esistere!  Tutti gli uomini hanno eguali diritti e doveri di fronte alla legge, non occorrono deroghe particolari, occorre cultura e non imposizioni la violenza va punita sempre ed in ogni caso in maniera proporzionale. L’ordinamento giuridico italiano prevede punisce le fattispecie che si volvano introdurre. Più si divide, più si rischia di ghettizzare intere categorie. L’Italia non è di certo un paese omofobo!

 

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.