Isole Canarie, eruzione La Palma: abitanti senzatetto sperano di tornare a casa, ma ripartono scuole

17:53 – Nonostante siano passate 6 settimane, come si evince dall’articolo precedente, il vulcano Cumbre Vieja sito a La Palma non accenna a diminuire l’eruzione che ha costretto gli abitanti ad abbandonare le proprie case, che in seguito sono state inghiottite dalla colata lavica. I cittadini oggi vivono in delle roulotte in una strada secondaria a Los Llanos, lontano dalle zone rischiose, in attesa di tornare a casa, se è ancora integra. Tutto il giorno e tutta la notte da 6 settimane, il vulcano romba e fa tremare la terra dell’isola, allontanando la possibilità degli abitanti, divenuti ormai senzatetto, di tornare presto a casa. Le autorità locali hanno distribuito giocattoli, cibo e libri scolastici alle circa 20 famiglie evacuate, inoltre è stata aperta una nuova classe in uno spazio preso in prestito, per permettere ai bambini di continuare gli studi. Per via dei gas e della cenere vulcanica, le finestre delle aule restano sempre chiuse, nonostante il regolamento Covid imponga una costante areazione, attualmente impossibile. Le regole Covid suggeriscono che le finestre dovrebbero essere aperte per la ventilazione, ma la cenere vulcanica e il rischio di gas tossici fanno sì che rimangano ben chiuse. Maschere e occhiali sono tutti a posto prima che i bambini escano. Intanto il Canary Islands Volcano Institute ha inviato i suoi scienziati a monitorare il flusso della lava, per poter prevedere le future eruzioni, così come si fa con il meteo, e comprendere quanto tempo ancora durerà quella attualmente in corso. Il turismo di La Palma promuoveva l’isola sulla canzone di Madonna, come “La isla bonita” (“La bellissima isola”), oggi i tour operator hanno dovuto reinventare i viaggi organizzati, puntando sulla spettacolare vista del vulcano in eruzione con escursioni organizzate di piccoli gruppi. Secondo i recenti studi, per poter permettere la costruzione delle case distrutte, bisognerà aspettare almeno un anno dalla fine dell’eruzione, affinché la lava si raffreddi abbastanza.

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About the Author: Silvana Marrapodi