Istat: prima pandemia in forte crescita fatturato multinazionali estere in Italia

(DIRE) Roma, 22 Nov. – Nel 2019, il fatturato delle imprese a controllo estero ha registrato un incremento decisamente più ampio di quello del totale delle imprese residenti in Italia (+5% contro +0,8%). Competenza e specializzazione della forza lavoro sono tra i primi fattori di attrazione e persistenza in Italia. E’ quanto emerge dal rapporto Istat ‘Struttura e competitività delle imprese multinazionali – Anno 2019′. Tra le controllate estere in Italia il 22,1% aveva in programma un incremento dei livelli di attività per il biennio 2021-2022, il 62,5% un mantenimento della dimensione economica, il 5,3% un ridimensionamento. Tra il 2020 e il 2021 il 52,5% dei principali gruppi multinazionali italiani dell’industria e dei servizi ha avviato investimenti di controllo all’estero, il 44,1% li ha progettati. Nel 2019 è di 567 miliardi il fatturato delle controllate italiane all’estero, +3,7% rispetto al 2018. Sono 173 i Paesi in cui sono presenti multinazionali italiane. E’ del 32,1% il contributo delle multinazionali estere alle esportazioni nazionali di merci; +2,7% l’incremento delle esportazioni rispetto al 2018. Nel 2019 le multinazionali estere in Italia consolidano il loro contributo positivo alla crescita del sistema produttivo italiano mentre le multinazionali italiane stabilizzano la prospettiva di apertura e integrazione internazionale. Le multinazionali estere sono attive in Italia con 15.779 controllate. Rispetto al 2018, il numero di addetti cresce di oltre 64mila unità (+4,4%), il fatturato di quasi 30 miliardi (+5,0%), il valore aggiunto di circa 10 miliardi (+7,6%) e la spesa in Ricerca e sviluppo di oltre mezzo miliardo (+14,7%). Seppur con un numero limitato di imprese (qui intese come unità giuridiche), pari allo 0,4% del totale delle imprese italiane, le multinazionali estere contribuiscono in modo molto significativo ai principali aggregati economici nazionali dell’industria e dei servizi con l’8,7% degli addetti (+0,4 punti percentuali rispetto al 2018), il 19,3% del fatturato (+0,8 punti), il 16,3% del valore aggiunto (+0,8 punti) e il 26,0% della spesa in Ricerca e sviluppo (+2,4 punti). Di particolare rilevanza è l’apporto agli scambi di merci con l’estero, con quote del 32,1% per le esportazioni (+2,7 punti) e del 50,7% per le importazioni (+1,7 punti). (Com/Vid/ Dire) 10:22 22-11-21

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1