Vaccino. Galli: Bene anticipo a 5 mesi, problema è chi risponde poco

di Frauke Riether da Pixabay

(DIRE) Roma, 23 Nov. – “L’anticipo a 5 mesi della terza dose non mi vede contrario. Ciascuno di noi non risponde allo stesso modo al vaccino, perché la vaccinazione non è democratica nel suscitare una risposta. Il nostro problema sono, infatti, le persone vaccinate che rispondo poco o non rispondono, poi c’è chi non risponde in maniera eccezionale e chi continuerà a rispondere bene nel tempo. Non è possibile dire con certezza chi ha risposto e chi no, se non facendo quegli esami che non sono alla portata di tutti. In ogni caso è opportuna una nuova spinta alla vaccinazione e ne siamo convinti anche nei tempi in cui si è parlato”. Così su Rai Radio 1, Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Che la dose booster “possa garantire una risposta durevole nel tempo al momento è un’ipotesi, ma comunque è un tentativo che vale la pena di mettere in atto”, aggiunge Galli. Sempre per fare chiarezza su quale vaccino fare per il richiamo, Galli chiarisce che “mezza dose di Moderna è in grado di suscitare una risposta importante, però non ne sono convinto se si tratta di una persona vaccinata che abbia una storia di immunodepressione o che sia molto anziana”. Infine “non ci sono dubbi sul vaccinare con vaccini a mRNA messaggero chi ha fatto due dosi con il vaccino a vettore, perché una terza dose di vaccino a vettore potrebbe ridurre l’efficacia della stessa terza dose. Mentre la terza dose con un vaccino a mRNA dopo 2 vaccini a vettore funziona”, conclude. (Rac/ Dire) 12:20 23-11-21

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