Un uomo rapito da una banda di trafficanti di bambini 30 anni fa si è riunito con la sua famiglia dopo aver condiviso sui social un’incredibile mappa del villaggio in cui era nato disegnata a mano
Li Jingwei aveva appena 4 anni quando nel 1989 fu rapito e venduto da un’organizzazione criminale, a una famiglia adottiva a Lankao, a circa 2000 km dalla sua casa originale. E per tutta la vita ha conservato nella memoria il ricordo del luogo in cui era nato e da cui era stato strappato. A 37 anni, ha deciso di trasporre quel ricordo su un foglio di carta, in cui ha disegnato una mappa del villaggio della sua infanzia.
E lo ha poi condiviso sui social ma in una nazione di 1,4 miliardi di persone per gli sembrava improbabile che avrebbe mai ritrovato la sua famiglia. Tuttavia è stato grazie a questo disegno che Li Jingwei ha potuto rintracciare la madre biologica, dopo oltre trenta anni. È accaduto in Cina. Li Jingwei ha usato un app di condivisione di video, Douyin, nota come TikTok al di fuori della Cina, per mostrare il disegno e lanciare il suo appello. “Sono un bambino che sta cercando la sua casa. Sono stato portato nell’Henan da un vicino calvo intorno al 1989, quando avevo circa quattro anni”, ha detto nel video, che è stato condiviso migliaia di volte. “Questa è una mappa della mia zona natale che ho disegnato a memoria”, ha continuato tenendo in mano una cartina approssimativa del villaggio, che includeva elementi come un edificio che credeva fosse una scuola, una foresta di bambù e un piccolo stagno.
Il signor Li non ricordava il nome del suo luogo di nascita né i nomi delle strade del villaggio. Ci sono circa un milione di villaggi in Cina, circa un terzo del totale mondiale. Ogni villaggio ha una media di 916 persone. Nonostante i pochi dettagli, tuttavia, la polizia ha incredibilmente abbinato il suo disegno a un piccolo villaggio di Zhaotong, una città tra le montagne dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina, risalendo alla denuncia di una donna il cui figlio era scomparso nella data indicata nel video e il cui villaggio sembrava coincidere con quello disegnato dall’uomo. Intuizione che si è poi rivelata esatta. Nel dettaglio il villaggio si trova nella provincia dello Yunnan, a 1800 chilometri dalla residenza della famiglia adottiva.
La conferma definitiva è arrivata da un test del dna. A quel punto, dopo oltre 30 anni, Li Jingwei ha potuto riabbracciare la madre. Il padre, purtroppo, era morto qualche anno prima. La storia di Li Jingwei, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è rara in Cina. Nel 2015 è stato stimato che ogni anno vengono rapiti 20.000 bambini nel Paese. Di recente, le autorità hanno rafforzato l’impegno per favorire i ricongiungimenti tra figli e genitori. Uno di questi ricongiungimenti è diventato anche un film. Lo stesso che ha spinto Li Jingwei a cercare il villaggio rimasto nella sua memoria.
c.s. – Giovanni D’Agata