Lavoro. 46% Italiani sta valutando idea di cambiare occupazione

di Free-Photos da Pixabay

(DIRE) Roma, 11 Gen. – Tra i propositi degli italiani per il nuovo anno, a fianco di probabili diete e iscrizioni in palestra, c’è anche quello di cambiare lavoro. Secondo un’indagine condotta da Indeed – portale per chi cerca e offre lavoro – oltre il 46% degli italiani sta pensando di cambiare lavoro. Proposito che 1 su 10 ha già iniziato “a mettere in cantiere” nel 2021. Cosa si cerca in una nuova occupazione? Guadagnare di più rimane la spinta principale a cambiare lavoro (54%), ma si fanno largo altre ragioni. L’incertezza degli ultimi due anni ha ridato fascino alla solidità. Si punta ad aziende che abbiano buone prospettive di sviluppo (18%) e a lavori sicuri (15%), nonché a buoni pacchetti di benefit (16%). Per chi ancora non può, la possibilità di lavorare da casa (16%) rappresenta una buona motivazione per cambiare. Più di 1 italiano su 10, inoltre, punta a lavorare in un ambiente che sia inclusivo, di cui condivide la cultura aziendale. Cambiare non spaventa. Più del 50% dei partecipanti all’indagine di Indeed ha una visione ottimista del mercato del lavoro e delle opportunità di carriera che si potranno aprire nel 2022. Un atteggiamento fiducioso che trova conferma negli intenti dei datori di lavoro. Il 20% prevede, infatti, di assumere a ritmo più sostenuto rispetto al pre-pandemia. Probabilmente per via di buone prospettive di sviluppo (8 aziende su 10 contano su un incremento del business nel 2022) ma anche in virtù del turn over che, nel corso del 2021, è aumentato secondo il 33% dei recruiter. In particolare, per le aziende che impiegano più di 500 persone (45%). Gianluca Bonacchi, Recruitment Evangelist di Indeed spiega: “La pandemia ha modificato non solo priorità e preferenze dei lavoratori. Ha fondamentalmente cambiato la percezione di cosa debba intendersi per buon lavoro. Oggi le persone vogliono prima di tutto sentirsi al sicuro. Vogliono, inoltre, poter contare su una certa dose di flessibilità nell’espletamento delle proprie mansioni; sia in termini di orari, sia di luoghi. Non ultimo, apprezzano tutti quei benefit e quelle forme di supporto capaci di offrire un sostegno che va al di là della pura dimensione lavorativa, a sostegno del benessere personale del singolo e della vita al di là del lavoro”. Per attrarre e mantenere i migliori talenti, le aziende si dicono pronte a introdurre una serie di nuove policy nel 2022: dall’incremento della possibilità di lavorare da casa (42%), all’organizzazione degli spazi di lavoro in modo da garantire distanziamento (40%); dall’offerta di supporto psicologico (37%), al miglioramento dei benefit (32%) ma anche creazione di occasioni di socializzazione (32%), per ovviare alla mancanza del contatto quotidiano. (Red/ Dire) 06:05 11-01-22

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