Mali. Bamako non aspetta: Parigi ritiri truppe “senza indugi”

(DIRE) Roma, 18 Feb. – La Francia ritiri “senza ulteriori indugi” e “sotto la supervisione” dell’esercito locale le sue truppe dispiegate il Mali, il cui trasferimento verso altri Paesi della regione del Sahel è stato annunciato in settimana dal presidente Emmanuel Macron. L’inquilino dell’Eliseo aveva parlato di una tempistica prevista per le operazioni compresa tra “i quattro e i sei mesi”. A esortare Parigi ad anticipare i tempi è stato il portavoce del governo di transizione, il colonnello Abdoulaye Maiga. Il dirigente dell’esecutivo ad interim che governa Bamako da un colpo di Stato militare avvenuto lo scorso maggio, il secondo in meno di due anni, ha inoltre affermato di aver “preso atto della decisione unilaterale” presa dalla Francia per quanto riguarda la sua missione nota come Barkhane e per la task force dell’Unione Europea Takuba. Anche le unità militari che dipendono da Bruxelles hanno infatti reso noto con un comunicato congiunto di voler ritirare il loro contingente per trasferirlo nel vicino Niger, nella cosiddetta “zona delle tre frontiere” che confina proprio con il Mali e il Burkina Faso. Secondo Bamako però, stando a quanto riferisce la testata Radio France Internationale (Rfi), l’annuncio di questa riconfigurazione “viola gli accordi di difesa” esistenti tra i due Paesi. Sollecitato sulle dichiarazioni maliane nel corso del summit tra Ue e Unione Africana che si sta svolgendo a Bruxelles, Macron ha affermato che “non scenderà a compromessi” sulla sicurezza delle operazioni di ritiro delle truppe dal Paese africano. Le forze armate transapline si trovano in Mali dal conflitto civile scoppiato nel nord del Paese nel 2013 a fronte delle volontà separatiste di alcuni movimenti tuareg, poi intercettate da gruppi armati di ispirazione jihadista, tuttora attivi nell’area.  Bamako sostiene da mesi che il lavoro di Parigi non è all’altezza delle sfide poste alla sicurezza del Paese in questa fase, come ribadito anche oggi dal colonnello Maiga. Parigi dal canto suo critica il presunto ostruzionismo messo in campo dai militari al potere nel Paese e denuncia la presenza di contractors privati appartenenti al gruppo russo Wagner. (Bri/ Dire) 16:01 18-02-22

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