Carnevale: la guerra arriva a tavola, +20% prezzi frappe

La guerra arriva direttamente sulle tavole del carnevale con aumenti fino al 20% dei prezzi di frappe e bugie in forni e pasticcerie per effetto dei rincari record delle materie prime e dell’energia che spingono molte famiglie al piu’ economico fai da te recuperando le ricette della tradizione regionale. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’ultimo fine settimana prima del Martedì Grasso del Carnevale 2022 durante il quale i dolci della tradizione contadina e le antiche ricette sono protagonisti nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica con degustazioni, esposizioni e cooking show per aiutare il ritorno alla preparazione casalinga degli italiani.

Le quotazioni del grano si sono attestate sul valore di 8,59 dollari per bushel, dopo aver raggiunto il massimo da oltre 13 anni, alla chiusura settimanale del mercato future di Chicago che rappresenta il punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole ma prezzi elevati si segnalano anche per tutte le componenti base dei dolci di carnevale, dal burro allo zucchero e soprattutto – sottolinea la Coldiretti – per i costi energetici di cottura. Un problema per un Paese come l’Italia che – precisa la Coldiretti – è costretta ad importare il 64% del grano ma anche zucchero e grassi di cui ha bisogno perché non ha voluto investire sulla propria agricoltura.

Con i prezzi che oscillano tra i 20 ai 40 euro al chilo per l’acquisto al forno o in pasticceria non manca dunque chi si dedica alla preparazione casalinga per risparmiare ma anche – sottolinea la Coldiretti – per il piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici. Partendo da ricette regionali che utilizzano ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova è possibile fare una ottima figura spendendo meno di dieci euro al chilo con la scelta della migliore qualità e compresi i consumi energetici per la cottura.

Zuccherini in Toscana, cicerchiata in Abruzzo, aciuleddi in Sardegna, crema fritta in Veneto, lasagnette in Emilia Romagna, bugie in Liguria, taralli in Basilicata, sanguinaccio in Campania, crostoli in Friuli, frappe e cacamariti nel Lazio, pignolata in bianco e nero in Sicilia e grostoli in Trentino, torettli in Lombardia o scroccafusi nelle Marche sono – sottolinea la Coldiretti – solo alcune delle specialità gastronomiche censite a livello regionale che gli italiani riscoprono nei giorni di carnevale.

La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che – continua la Coldiretti – possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. I dolci casalinghi sono preferiti dai bambini che – precisa la Coldiretti – stanno riscoprendo l’orgoglio di mostrare a scuola o nelle feste private l’abilità in cucina delle proprie mamme. Il fatto che una porzione di 50 grammi di frappe contenga 235 chilocalorie significa che un consumo moderato non ha effetti drammatici sulla dieta e sulla salute anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i piu’ piccoli – sostiene la Coldiretti – puo’ avere effetti negativi sull’umore.

Il Carnevale – ricorda la Coldiretti – prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. I banchetti carnevaleschi – conclude la Coldiretti – sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.

MAPPA COLDIRETTI DEI DOLCI TIPICI DI CARNEVALE PER REGIONE

ABRUZZO: cicerchiata, gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini;

BASILICATA: pastarelle, chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo torta da sanguinaccio, taralli aviglianesi, zucchero caramellato;

CALABRIA: nacatuli, dolci di pasta dalla forma intrecciata, pignolata, piccole sfere di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele e chiacchiere;

CAMPANIA: struffoli, palline fritte con zucchero, miele e confettini colorati, zeppole, migliaccio e sanguinaccio, crostata con sangue di maiale e cioccolato;

EMILIA ROMAGNA: sfrappole e lasagnette, tagliatelle dolci fritte bagnate con succo di arancia e cosparse di zucchero a velo;

FRIULI-VENEZIA GIULIA: crostoli, frittelle e castagnole;

LAZIO: frappe fritte o al forno e castagnole gustose e morbide palline di pasta fritta riempite di ricotta o crema pasticciera; cacamariti

LIGURIA: bugie nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo;

LOMBARDIA: tortelli, dolci fritti cosparsi di zucchero e cannella o farciti con crema o con uvetta;

MARCHE: arancini e scroccafusi, palline di pasta con cannella e scorza di limone prima lessate in acqua bollente e poi fritte, spolverate di zucchero e bagnate con alchermes;

MOLISE: tortelli di carnevale, scorpelle, dolcetti ricoperti di miele e Struffoli;

PIEMONTE: friciò, bugie, rombi o nastri fritti;

PUGLIA: chiacchiere e frittelle;

SARDEGNA: aciuleddi, dolcetti a forma di treccia, brugnolus, a base di farina, uova e purea di patate, fritti e avvolti nello zucchero e orillettas, listarelle di pasta intrecciate, fritte e ricoperte di miele;

SICILIA: pignolata dolce metà bianco e metà nero composto – precisa la Coldiretti – da pezzettini di pasta fritti e ricoperti da glassa al limone o cioccolata e ravioli fritti con crema o ricotta;

TOSCANA: zuccherini, berlingozzi, ciambelle e cenci, nastri di sfoglia fritti;

TRENTINO A.A: grostoli, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo;

UMBRIA: strufoli, frappe, brighelle e strufoli, dolci fritti e bagnati con alchermes;

VALLE D’AOSTA: bugie, tortelli con uva sultanina ammorbidita nel rum e ricoperti di zucchero e – continua la Coldiretti – panzerotti alla marmellata;

VENETO: galani, strisce quadrate o rettangolari fritte, frittelle e castagnole bocconcini fritti.

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

comunicato stampa – fonte: https://www.coldiretti.it/consumi/carnevale-la-guerra-arriva-a-tavola-20-prezzi-frappe

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1