Siria. L’ONU: il mondo non dimentichi 13 mln di profughi

Anniversario della guerra, l’appello dell’ UNHCR: profughi e sfollati al limite

(DIRE) Roma, 15 Mar. – L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) fa appello al mondo perché non dimentichi e non trascuri le necessità sempre maggiori dei rifugiati e degli sfollati siriani, a undici anni dall’inizio della crisi. In una nota l’Unhcr ricorda che la Siria rimane la più grave crisi mondiale per numero di persone costrette alla fuga. Più di 13 milioni di persone sono fuggite dal Paese o sono sfollate all’interno dei suoi confini. L’Unhcr avverte che i paesi confinanti e vicini necessitano di un sostegno internazionale costante, avendo accolto con generosità oltre 5,6 milioni di rifugiati siriani: il numero più alto al mondo. Questi paesi subiscono una crescente pressione finanziaria, specialmente alla luce dell’impatto socio-economico devastante della pandemia da Covid-19.

I rifugiati e le comunità ospiti sono stati duramente colpiti dalla perdita dei propri mezzi di sostentamento e dall’aumento dei prezzi dei generi alimentari e di altri beni necessari. Oggi, la maggior parte dei rifugiati siriani della regione vive in povertà. Le prospettive sono particolarmente difficili per i più vulnerabili fra loro, come le madri single, i bambini non accompagnati e le persone con disabilità. La situazione è grave soprattutto in Libano, dove oltre il 90% dei siriani vive in condizioni di povertà estrema, insieme a un numero sempre più alto di individui delle comunità che li ospitano. I bambini abbandonano la scuola per lavorare.

I matrimoni precoci sono in aumento, specialmente tra le famiglie più impoverite. I miglioramenti ottenuti nell’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria sono a rischio. La situazione, continua l’Agenzia Onu, sarebbe ancora peggiore se non fosse per i passi significativi di alcuni paesi ospiti, che per esempio consentono ai rifugiati l’accesso al mercato del lavoro, all’assistenza sanitaria pubblica e a una serie di altri servizi. Questo risultato è stato ottenuto nonostante il grande numero di rifugiati presenti in questi paesi. La Turchia continua a ospitare la più vasta popolazione di rifugiati al mondo, compresi 3,7 milioni di siriani, mentre il Libano e la Giordania sono fra i paesi con il più alto numero di rifugiati pro capite.

 Nel frattempo, informa ancora l’Alto commissariato ONU per i rifugiati, i bisogni umanitari in Siria continuano a crescere. Più di 6,9 milioni di persone sono ancora sfollate all’interno del paese e 14,6 milioni di persone necessitano di aiuti umanitari e di altre forme di assistenza. Circa 5,9 milioni di persone hanno bisogno di aiuto per soluzioni abitative sicure, e molti hanno ancora grandi difficoltà nell’accesso ai servizi di base, come l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Nel 2021, tre quarti di tutte le famiglie del paese hanno detto di non riuscire a soddisfare le loro necessità fondamentali: il dieci per cento in più dell’anno precedente. Ciò nondimeno, alcuni siriani scelgono di tornare a casa.

Nel 2021 l’UNHCR ha verificato o monitorato il ritorno di circa 36.000 rifugiati in Siria. I rifugiati prendono in considerazione vari fattori nella loro decisione di tornare o meno, come la sicurezza, i diritti di proprietà e le opportunità di lavoro. Parallelamente, molti sfollati interni sono tornati a casa, facendo aumentare le necessità legate alla reintegrazione. L’Unhcr ritiene ci sia urgentemente bisogno di soluzioni politiche per mettere fine a undici anni di sofferenze. È anche necessario aumentare le opportunità di reinsediamento per i rifugiati siriani più vulnerabili. Pertanto l’Agenzia Onu fa appello ai donatori internazionali perché estendano il sostegno ai rifugiati e ai paesi che li ospitano, e per soddisfare gli urgenti bisogni umanitari in Siria, compresi quelli degli sfollati interni, delle comunità ospiti e delle persone di ritorno. L’anno scorso sono stati ricevuti meno della metà di fondi necessari per il Regional Refugee and Resilience Plan per rispondere alla crisi dei rifugiati siriani. Mentre i bisogni in Siria aumentano, le organizzazioni umanitarie chiedono con urgenza le risorse necessarie a rafforzare le loro operazioni nel paese.

L’UNHCR fa sapere di aver ricevuto il 7% dei 465,2 milioni di dollari necessari al suo lavoro in Siria nel 2022. Un momento decisivo dove i paesi potranno dimostrare il loro impegno sarà la conferenza dei donatori ‘Supporting the Future of Syria and the Region’ a maggio, appello all’azione per i rifugiati e le comunità ospiti nella regione, così come per le persone bisognose di aiuto all’interno della Siria. (Com/Alf/ Dire) 17:53 15-03-22

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