
“Nonno Joe” ne ha combinata un’altra delle sue, verrebbe da dire così e sorridere, se non fossimo nel pieno di una crisi diplomatica internazionale. Le dichiarazioni roboanti, colorite ed offensive verso il corrispettivo russo, che il Presidente USA ha lanciato dal palchetto polacco rischiano di pesare come macigni sul percorso di pace in Ucraina.
Joe Biden ha definito Putin un “macellaio” ha dichiarato che “non può restate al potere”, lasciando percepire la volontà di interferire su un cambio di governo a Mosca, insomma è andato fuori le righe come si suol dire. Avrebbe parlato a braccio al di là di quello che era il discorso preparato per l’apparizione in Polonia. Alla Casa Bianca, appena si sono resi conto del tono delle dichiarazioni ufficiali del loro Presidente hanno tentato di correre ai ripari e di modificare il senso delle frasi dell’arzillo 79enne, eletto il 20 Gennaio del 2021 alla guida dello stato più potente del mondo.
Ma ormai la frittata era fatta, al Cremlino non l’hanno presa bene… e nemmeno il resto dei paesi ed alleati NATO è rimasto contento degli aggettivi usati dal numero uno di Washington. Macron, presidente pro tempore del Consiglio dell’UE, lo ha fatto capire chiaramente ma ripercussioni e moniti si sono levati da quasi tutti i governi. L’Europa vuole la pace, è stata pronta a sanzionare pesantemente la Russia ed a sostenere anche militarmente la resistenza ucraina ma oltre questa linea il Vecchio Continente non vuole andare. Purtroppo sembra che il “nostro” volere e sentire poco importino a Biden che non perde occasione per far alzare i toni dello scontro.
La sua gaffe, ammesso che di questa si tratti, diviene pericolosa per il mondo intero. Il Presidente dei Democratici americani è in grossa difficoltà anche a casa sua. Larga parte del suo programma non si è realizzato, la gestione del covid non è piaciuta alla sua gente, gli Stati Uniti si trovano in difficoltà economiche con l’inflazione che scalda gli animi. Ricordiamo che venne eletto al posto di Trump per lo più grazie al voto “da casa” una circostanza che divise ed insospettì non poco il popolo americano. Basti ricordare i fatti di Capitol Hill. Le dichiarazioni di ieri pare gli abbiano fatto perdere altri punti nel gradimento.
Occorre che gli Stati Uniti e gli ultimi arrivati tra gli stati membri (quelli al confine con l’Ucraina) se ne facciano una ragione, la gente d’Europa non vuole assolutamente un’altra guerra. I sondaggi al riguardo sono molto chiari ma basterebbe navigare un po’ sui social, ormai specchio della realtà, per capire che la gente non vuole correre il rischio di un altro conflitto. Nonostante l’incremento alle spese militari potrebbe far pensare diversamente ma quest’ultima è solo una decisione presa anni fa dai paesi membri che andrebbe rispettata nell’ottica dell’istituzione di una difesa comune e non d’attacco.
Unione Europea e Stati Uniti d’America sono alleati ma non sono la stessa cosa. A tal fine è bene ricordare quanto accadde nello scandalo di Wikileaks, quando vennero resi pubblici i file di spionaggio a stelle e strisce nel confronti delle potenze europee prese di mira, in sostanza, per gabbarle economicamente. Occorre che si ricordi quanto gli americani hanno fatto e fanno per mettere le mani su Assange che potrebbe essere paragonato a Navalny oppositore di Putin, oggi in carcere.
Fabrizio Pace