Turchia. Assaltato il Kurdistan iracheno, Baghdad: inaccettabile

foto di GNS

(DIRE) Roma, 19 Apr. – “Toni duri” quelli usati dal governo dell’Iraq contro la Turchia, che nella notte tra Domenica e Lunedì ha avviato un’operazione militare nel Kurdistan iracheno con raid aerei contro le postazioni del Partito dei lavoratori curdo (Pkk), un movimento ritenuto terrorista da Ankara. In una nota il ministero degli Affari esteri fa sapere che è stato convocato quest’oggi Ali Riza Guney, l’ambasciatore turco a Baghdad, a cui è stata consegnata “una lettera di protesta per chiedere la fine degli atti provocatori e delle violazioni inaccettabili” compiute nelle regioni di Metina al-Zab, Afashin e Bassian, nella provincia di Duhok, nel Kurdistan iracheno. L’esecutivo, si legge ancora, “rinnova la sua richiesta affinché siano ritirate tutte le forze turche presenti sul suolo iracheno, nel pieno rispetto del vincolo della sovranità nazionale”. Come riporta la stampa internazionale, il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha confermato ieri il lancio di un’operazione d’aria e di terra contro la regione autonoma irachena contro alcune cellule del Pkk.

Il ministro Akar ha inoltre riferito che aerei da combattimento e artiglieria hanno colpito rifugi, bunker, tunnel, depositi di munizioni e basi appartenenti presumibilmente appartenenti al Pkk. Le truppe sono state dispiegate tramite elicotteri, a cui hanno fatto scudo droni armati. L’operazione giunge a due giorni dall’incontro a Istanbul tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il primo ministro della regione del Kurdistan iracheno, Masrour Barzani. Secondo gli analisti, è grazie a questo meeting se l’assalto armato turco verrebbe condotto tramite il sostegno delle forze del Partito Democratico del Kurdistan (Kurdistan democratic Party, Kdp) di Barzani. L’iniziativa turca si configura come parte della più ampia aggressione militare che il governo di Erdogan sta compiendo da tempo nelle regioni del Kurdistan iracheno e siriano contro il Pkk e le Forze di difesa curde dell’Ypg, entrambe ritenute gruppi terroristi. Avviene inoltre in una fase politica delicata per Ankara, in cui l’esecutivo di Erdogan sta cercando di imporsi come mediatore credibile tra i rappresentanti di Mosca e Kiev per porre fine alla guerra in Ucraina. (Alf/Dire) 18:59 19-04-22

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