Salute. ISS: Da PNRR opportunità per nefrologia, tra Pdta e telemedicina

(DIRE) Roma, 27 Apr. – Il paziente con Malattia renale cronica (Mrc) è quello che più di tutti accomuna e assomma una serie di comorbidità e che necessita, pertanto, di “un approccio pluridisciplinare e una strutturazione dei processi di cura. La gestione della Mrc richiede infatti interventi coordinati a differenti livelli, per la prevenzione, la diagnosi, la presa in carico precoce dei soggetti a rischio o allo stadio iniziale di malattia e la gestione delle complicanze e degli stadi più avanzati di malattia”.

Così il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nell’editoriale per il Giornale italiano di nefrologia. Prioritario potenziare i percorsi di cura e il rapporto nefrologo-paziente, mentre ai nefropatici deve essere garantito il diritto a trattamenti appropriati, nel contesto di Pdta ben definiti. “Questi modelli di cura- spiega Brusaferro- avranno un’ulteriore possibilità di rafforzamento e attuazione attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che prevede il potenziamento dell’assistenza territoriale, attraverso la creazione di strutture e presidi territoriali”. “Le criticità legate alla cura del paziente con nefropatia- aggiunge- potranno essere mitigate attraverso l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che riorienta la risposta sanitaria verso un approccio domiciliare e territoriale, potenziando e creando strutture e presidi territoriali, implementando l’assistenza domiciliare, la telemedicina e l’assistenza da remoto”. Proprio alla luce dei cambiamenti e delle riforme che stanno attraversando il Paese, ridefinendo i contorni del quadro socio-assistenziale e sanitario, il presidente della Società italiana di nefrologia (Sin), già direttore di Unità operativa complessa di nefrologia, dialisi e trapianto renale – Policlinico di Milano e professore ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano, Piergiorgio Messa, sottolinea che “va potenziata la telemedicina in nefrologia, perché ancora molti dei pazienti sono esclusi da quella che è un’opportunità importante, a causa, tra l’altro, della loro età media e dell’analfabetizzazione digitale”.

Un processo, quello verso la digital health, che non si può arrestare, e che proprio la pandemia ha fatto emergere in maniera ancora più evidente. “Nonostante la situazione legata alla pandemia Covid-19- sottolinea il presidente dell’Iss- ritengo sia importante valorizzare l’impegno costante e assiduo del ministero della Salute nella gestione delle malattie croniche e nello specifico della Malattia renale cronica (Mrc). Ne è un esempio l’inserimento nel Piano nazionale di cronicità (Pnc) di un intero capitolo dedicato alla Mrc, in cui si delineano gli obiettivi generali e specifici, i percorsi ideali per una corretta gestione del paziente nefropatico e diverse linee di intervento”. Brusaferro fa una vera e propria disamina, toccando i vari aspetti che interessano la nefrologia anche alla luce dell’emergenza pandemica che ha visto ridursi personale e reparti, con conseguenti accorpamenti. Molte volte la nefrologia subisce contrazioni che ne spengono l’impatto e l’efficacia quale servizio ai pazienti; impoverimenti che nel tempo rischiano di abbassare il livello medio generale della sanità. “A oggi, inoltre, all’emergenza post-pandemica, caratterizzata da personale esiguo e stremato- dichiara Piergiorgio Messa- si aggiunge la necessità di rispondere all’emergenza bellica, con l’assistenza ai pazienti rifugiati di guerra. Una situazione che rischia di diventare insostenibile in futuro e che porta alla luce la necessità di promuovere politiche per la teleassistenza e la dialisi domiciliare, così come per aumentare il numero dei nuovi specialisti nefrologi, in costante diminuzione”. (Fde/ Dire) 18:30 27-04-22

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