Ucraina. Dzhaparova: Mariupol potrebbe essere peggio di Bucha

(DIRE) Roma, 23 Mag. – “Pensiamo che quello che è successo a Mariupol potrebbe essere peggio di quanto avvenuto a Bucha. Sappiamo che i russi hanno portato con loro dei forni crematori per poter bruciare i corpi delle persone uccise, e per paura di essere giudicati dagli organismi del diritto internazionale una volta conclusa la guerra”. Così la vice ministra degli Esteri ucraina Emine Dzhaparova rispondendo a una domanda su Mariupol, città del sud-est dell’Ucraina caduta nelle mani dell’esercito russo dopo mesi di assedio al termine di una lectio magistralis all’università Luiss Guido Carli, a Roma. La dirigente della diplomazia ucraina è stata sollecitata su vari temi dagli studenti del master in Giornalismo e comunicazione multimediale dell’ateneo romano.

La vice capo della diplomazia di Kiev ha affermato che i russi a Mariupol “hanno provocato un’enorme crisi umanitaria che ha riguardato circa 450mila persone” – cifra che indica gli abitanti della città prima dello scoppio del conflitto – macchiandosi di crimini come “colpire anche i mezzi utilizzati per poter evacuare i civili”. Dzhaparova ha anche toccato il tema di quelle che Kiev chiama “deportazioni”, mentre nell’ottica russa sono trasferimenti di civili per motivi umanitari in aree occupate dalle forze armate russe. “Dopo aver affamato e distrutto una città hanno aperto dei corridoi umanitari verso le zone filo-russe, al momento sono circa 110mila i cittadini ucraini che ci risulta siano stati portati via con queste modalità”. La vice ministra ha proseguito: “Parliamo di persone, nella metà dei casi minori, che sono state trasferite senza documenti e che non possiamo monitorare in alcun modo. Abbiamo paura per i più piccoli, che sono alla mercé di ogni abuso”. Dzhaparova ha aggiunto che “i russi già in Crimea, dopo l’annessione illegale e unilaterale del 2014, hanno iniziato a trasferire cittadini russi. Si tratta di un crimine contro l’umanità”. (Bri/ Dire) 12:06 23-05-22

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