
Dopo la sentenza della Corte Suprema USA Roe contro Wade, in tema di aborto, si sono scatenate numerose proteste e discussioni in tutte le istituzioni che tutelano la salute ed i diritti sessuali. “E un duro colpo per i diritti umani delle donne e per l’uguaglianza di genere”. Così l’Alta commissaria ONU per diritti umani Michelle Bachelet (cit Rtv). Certo a fare più clamore sono sempre le voci contro. In questo caso è davvero una sentenza storica, in effetti sembrerebbe un forte rallentamento in contro tendenza da quanto si legiferava da almeno un quinquennio.

Joe Biden, è colui che potrebbe in qualche modo ostacolare questa contro-tendenza (bisognerebbe comunque conoscere bene le motivazioni della sentenza in questione). Ed invece ha pensato bene di prodigarsi nel fornire il modo per aggirare la norma. “Se una donna vive in uno Stato che vieta l’aborto, la decisione della Corte Suprema non le impedisce di viaggiare in uno Stato che lo consente“. Questo il suo consiglio direttamente collegato al fatto che, il diritto a viaggiare non è ovviamente messo assolutamente in discussione. Quindi una donna che non possa fare l’aborto nel suo stato di appartenenza, in quanto vietato dalla legge, può viaggiare ed andare a praticare un’interruzione di gravidanza e utilizzare eventualmente il Mifepristone (farmaco usato nei primi due mesi di gestazione) in un altro stato.
E’ assurdo che il Presidente di uno Stato dia un consiglio per aggirare la norma, seppure questa da molti venga ritenuta iniqua. Per capire che si può andare ad ottenere l’aborto in uno stato in cui è legale non occorre il suo suggerimento. E’ piuttosto la certificazione di una sconfitta ideologica, quasi un alzare le mani e suggerire come evadere la legge, che se è giusta o no, al momento, ci hanno pensato i giudici a dirlo.
Fabrizio Pace