Libia. Continuano le proteste

In questi giorni il governo della Libia sta attraversando momenti di alta tensione. La politica è bloccata, la stessa cosa vale per l’economia che ogni giorno peggiora. Queste circostanze hanno portato il popolo all’esasperazione, il 1 Luglio del 2022 la  sede del Parlamento a Tobruk è stato preso d’assalto. In altre città gli abitanti hanno fatto sentire la propria voce, opponendosi alle forze armate e alla classe politica, quest’ultima rea, a loro dire, di  aver sempre voltato le spalle ai propri abitanti.

La rivolta è stata chiamata il “Venerdì di rabbia”, il “popolo arrabbiato” è sceso in piazza per protestare contro i tanti problemi con cui convive da mesi, uno dei motivi principali sono le continue interruzioni elettriche, i cittadini  hanno accusato il Parlamento di “tradimento” e di aver rubato i soldi pubblici.

La Libia per via del blocco politico sta vivendo una grave crisi energetica, la politica è divisa in due fazioni in lotta per il potere. Da una parte abbiamo il Governo di Tripoli che riconosce come Premier Abdel Hamid Dbeibah, e quella di Tobruk, che ha dichiarato illegittimo il governo della Capitale che ha riconosciuto come Premier Fathi Bashagha.

Un Paese solo, che vede due gruppi opposti come se fossero due terre separate. Il  Primo Ministro Dbeibah ha dichiarato “a tutti gli organi politici, compreso il suo governo, di dimettersi e di passare alle elezioni”  (Cit: IlFattoQuotidiano.it).

AO

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