Il circolo di FdI “Antonio e Ciccio Franco” si augura che il Museo del Bergamotto rimanga a Reggio

La querelle tra il Comune di Reggio e il Museo del Bergamotto è l’ultima perla che denota una totale mancanza di visione delle priorità e di totale assenza di prospettiva per il rilancio del nostro territorio. la gestione del rapporto con il Museo e L’accademia del Bergamotto, l’amministrazione comunale l’ha talmente malgestita che alla fine è esplosa in tutta la sua gravità.

E’ da qualche tempo, infatti, che leggiamo che a breve dovrebbero essere liberati i locali dell’ex Mercato coperto ubicato fra via Filippini e via Aschenez, in cui insistono il Museo e L’Accademia del bergamotto ed apprendiamo da una nota dell’assessora (sic est), il cui tenore è inutilmente polemico ed offensivo nei confronti dei due Enti, che esisterebbero una serie di contestazioni ed inadempimenti vari.

Il Museo del bergamotto e L’Accademia del bergamotto svolgono da diversi anni una meritoria attività di conservazione della nostra storia, delle nostre radici, testimoniano e promuovono in Italia ed all’estero quello che potrebbe essere il nostro prodotto principe, il bergamotto appunto, oro verde di Reggio Calabria. Vengono organizzate manifestazioni nazionali ed internazionali di ampio respiro pubblicitario, con la partecipazione di numerosissime personalità che possono apprezzare e testimoniare in tutto il mondo la bellezza di Reggio, la sua storia, i suoi prodotti, le sue eccellenze e nello specifico anche tutte le enormi potenzialità di sfruttamento a fini economici del bergamotto (medicina, cosmesi, gastronomia, etc.etc.).

Il Comune, a suo tempo, diede in concessione parte dei locali attualmente occupati, lodevole iniziativa, era proprio necessario far degenerare il rapporto fino a questo punto? Non era possibile trovare soluzioni che permettessero la prosecuzione dell’attività in questi locali? Se anche non fosse stato possibile proseguire il rapporto, non sarebbe stato meglio proporre qualche altra sede in cui svolgere le attività del Museo e dell’Accademia, che comunque danno lustro alla Città? Perchè rischiare di vedere questo importante patrimonio culturale, identitario e storico prendere strade (ed eventualmente locali) lontane da Reggio Calabria? Non sarebbe stato più semplice far sedere gli attori principali di questa vicenda intorno ad un tavolo e ricercare soluzioni che possano, nel pieno rispetto delle regole, far quadrare le necessità burocratiche dell’amministrazione con il prosieguo dell’attività del Museo?

Fa caldo, ci rendiamo conto e con il caldo è difficile…

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