
Mario Draghi, Primo Ministro italiano, dimissionario ha ri-proposto Roma quale sede per l’esposizione universale del 2030. “Nonostante le divisioni degli ultimi mesi abbiamo una base solida su cui costruire. La Presidenza italiana del G20 dello scorso anno è coincisa con un momento di grande collaborazione tra Paesi. E’ una eredità che non dobbiamo disperdere“. Dichiarazione fatta da Draghi durante il suo discorso al Palazzo di Vetro dell’ONU.
“Voglio richiamare la disponibilità di Roma a ospitare Expo 2030, per continuare a offrire soluzioni condivise ai problemi globali“. L’evento, non ci sono dubbi, sarebbe un’occasione di rilancio dell’economia interna ed esterna, ed i dieci anni di tempo sarebbero utili per sistemare la città eterna che vive in stato comatoso ormai da troppo tempo. Prigioniera di ratti, gabbiani e immondizia, Roma al momento non sarebbe un buon biglietto da visita per se stessa e per tutto il Paese, per un evento della portata dell’Expo 2030.
Durante il suo discorso, all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ovviamente non è mancata la puntualizzazione sul posizionamento dell’Italia nel conflitto in Ucraina. Una guerra che dura ormai da mesi alla quale il Nostro Paese partecipa “indirettamente” a fianco degli alleati, supportando il governo di Kiev e condannando l’operato di Putin. Una circostanza che sta arrecando danni incredibili all’economia italiana e alle tasche dei cittadini italiani. Con l’avvicinarsi dell’Inverno le preoccupazioni aumentano a causa dell’inflazione e del costo di energia e carburanti.
“La guerra della Russia all’Ucraina mina i valori e gli ideali della comunità internazionale. Che deve restare unita e ferma nella riposta all’arroganza di Mosca, anche nel caso dei referendum sul Donbass che, ancora una volta, “violano il diritto internazionale“. (cita Ansa) queste le dichiarazioni ferme di Mario Draghi.
FMP