L’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria si fa pista di lancio per i mestieri del cinema

Si conclude con grande soddisfazione di tutti la collaborazione tra Accademia di Belle Arti e la produzione del film I Versace girato a Reggio. Non era mai successo all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria di fare da campo base per riprese cinematografiche, come è successo per il film su Gianni Versace girato in questi giorni a Reggio. Lo stesso regista Mimmo Calopresti ha ringraziato il Direttore Piero Sacchetti e i professori di progettazione della moda e scenografia per la proficua collaborazione, come hanno fatto con gli stessi studenti, la direttrice della produzione Qualityfilm Mariella Li Sacchi, lo scenografo Massimo Spano, la costumista Maria Fassari, la fashion design Monica Caminiti. Per tutti avere a che fare con giovani del territorio, così motivati e propositivi è stata un’esperienza che darà al film un valore aggiunto. Grande entusiasmo anche tra quella trentina di studenti che per una quindicina di giorni hanno affollato le aule trasformate in atelier, sala prova, laboratori di scenografia, trucco e parrucco, dove, tra macchine da cucine, centinaia di abiti e metri di tessuto, hanno potuto mettersi alla prova in una professione così vicina alle loro passioni.

Seguiti dalle docenti di fashion design Marina Lebro e Giuseppina D’Errico, hanno collaborato operativamente alla resa di abiti relativi agli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, proponendo anche l’utilizzo di accessori combinati. Secondo Giovanni Raya, docente di scenografia, questa completa immersione nel mondo reale del lavoro è stata davvero molto utile per gli studenti, sia per i tempi stretti necessari alla realizzazione di ciò che necessita che per i continui imprevisti da superare. Ora, a riprese concluse, resta la nostalgia per la magia del set, che si combina così bene con quella dello Stretto, e la storia di un grande stilista che da Reggio Calabria partì alla conquista del mondo e vide il suo sogno avverarsi, come vorrebbero molti degli studenti che aspettano ora l’uscita del film per ritrovare, in quell’abito, in quell’acconciatura, in quell’allestimento, qualcosa di sé.

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