Ancora due settimane per visitare la mostra itinerante “Terremoti d’Italia” a Reggio Calabria, all’interno di una grande tensostruttura sul Lungomare Falcomatà, nei pressi della Stazione Lido. Inaugurata il 3 novembre e, visto il successo avuto fino ad ora, prolungata fino al 10 dicembre, è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile, con il contributo del Dipartimento Regionale.
La mostra ci invita a conoscere da vicino il rischio sismico, un rischio naturale con cui, nostro malgrado, conviviamo in Italia.
“Anche se ancora non si è in grado di prevederli in termini di localizzazione, tempistiche o grado d’intensità, ciò che abbiamo imparato, nel corso degli ultimi cento anni, è che dai terremoti ci si può difendere attraverso la conoscenza del fenomeno fisico, la memoria storica dei terremoti del passato, la consapevolezza dei comportamenti da adottare, il progresso tecnologico ma soprattutto avendo un ruolo più attivo nella prevenzione.” Si legge sul sito del Dipartimento della Protezione Civile.
A guidare i visitatori per le diverse aree della mostra i volontari dell’associazione LARES Italia.
Il percorso inizia con l’evoluzione storica degli strumenti di misura del terremoto, dal sismoscopio cinese di Zhang Heng del 132 d. C. ai sismografi elettro-meccanici degli inizi del XX secolo. Vengono illustrate le caratteristiche e le funzioni delle attuali reti di monitoraggio del territorio nazionale italiano e in particolare della Ran, Rete accelerometrica nazionale, è possibile vedere in tempo reale il funzionamento attraverso uno schermo su cui viene visualizzato il segnale inviato da un sensore, che viene attivato calpestando la pedana a terra.
Nell’area successiva si ripercorrono i più importanti terremoti italiani dal secolo scorso a oggi attraverso testi, fotografie, prime pagine di quotidiani, sismogrammi e contributi audiovisivi di repertorio.
Continuando nel percorso i visitatori trovano la sezione dedicata alle tecniche per le costruzioni antisismiche e alle moderne tecnologie di difesa dagli effetti del terremoto. Dei dispositivi antisismici esposti vengono illustrate le caratteristiche e le modalità di funzionamento.
Nella sezione dedicata alla Protezione Civile vengono approfonditi i compiti e le funzioni del Servizio Nazionale, del Dipartimento e del Meccanismo Europeo di Protezione Civile, con un focus sulle attività svolte in relazione al rischio sismico, sia ordinario che in emergenza.
La mostra si chiude con i simulatori sismici: la Stanza sismica, che riproduce un ambiente domestico e consente di vivere in prima persona l’esperienza del terremoto; e la Città sismica, che riproduce un ambiente urbano e fa vedere dall’esterno gli effetti del terremoto su strutture senza e con sistemi di protezione sismica.
Inoltre, prima di andare via, i volontari illustrano come introdurre gli accorgimenti per rendere più sicura la propria casa e i comportamenti da adottare prima, durante e dopo situazioni di rischio.
“Terremoti d’Italia” prende avvio nel 2007 per ricordare l’anniversario di alcuni devastanti eventi sismici della storia italiana: il decennale del terremoto che colpì l’Umbria e le Marche il 26 settembre 1997, il quarantennale del terremoto del Belice del 15 gennaio 1968 e il centenario del terremoto di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908.
Dal 2007 fino ad oggi, la mostra è stata ospitata da diverse città dal nord al sud Italia. Questa a Reggio Calabria, è stata inaugurata in concomitanza con l’esercitazione “Sisma dello Stretto 2022” che si è svolta dal 4 al 6 novembre nelle Regioni Calabria e Sicilia. L’obiettivo è stato quello di testare la risposta operativa del Servizio Nazionale della protezione civile a un evento sismico, in un’area a elevata pericolosità. Il coordinamento dell’esercitazione è stato a cura del Dipartimento della protezione civile, d’intesa con le Regioni coinvolte e le Prefetture – UTG di Reggio Calabria e Messina. Durante l’esercitazione è stato sperimentato il sistema di allarme pubblico nazionale IT-alert per informare, tramite l’invio di notifiche istantanee sui cellulari, i cittadini che vivono, lavorano o transitano nei comuni costieri coinvolti rispetto al possibile arrivo di onde di maremoto per effetto del terremoto simulato.
Katia Germanò