
“Apprezzo l’interessamento della Vice Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava per la questione da me sollevata in un’interrogazione parlamentare sulla situazione degli imprenditori toscano del marmo alle prese con il rischio di un blocco del sistema di smaltimento della marmettola.
Non bastavano i problemi relativi all’aumento dei costi energetici e alla riduzione delle esportazioni per via delle tensioni geopolitiche: a complicare il quadro è sopraggiunta anche la sospensione temporanea del ritiro di questo materiale di lavorazione. Tuttavia la risposta del ministero è stata tranquillizzante sul fronte della inesistenza allo stato di istanze di deposito e conferimento rimaste inevase.
La catena produttiva marmifera conta decine di migliaia di addetti ed ha rischiato di essere incrinata dalla crisi del polo industriale di Scarlino e, quindi, dall’impossibilità a vendere la marmettola. Si riferisce di un tavolo di confronto aperto tra imprese del settore e la Regione Toscana cui speriamo seguano soluzioni durature.
Nonostante l’emergenza sia sempre alle porte, la Regione è da oltre 1 anno impegnata anche in un altro confronto, stavolta con l’azienda Venator di Scarlino, per l’individuazione di aree alternative al deposito degli scarti e/o modalitá di “end of waste” del prodotto. La risoluzione sembra ancora lontana dall’essere trovata. Mi auguro che i fari accesi a livello nazionale sulla vicenda possano affrettare i tempi per evitare il collasso di un distretto vitale come quello del marmo, coniugando occupazione e rispetto ambientale”. Lo dichiara in una nota Manfredi Potenti, senatore toscano della Lega.