Reggio Calabria: Garante, Amministrazione Penitenziaria e Sorical insieme per tutelare i diritti fondamentali delle persone recluse

Individuate e risolte le criticità emerse grazie alla sinergia istituzionale

Il Garante Russo, Il direttore degli Istituti Penitenziari Carrà e il responsabile Sorical Berna, alla presenza dell’Ass. Capo Coord e Coord. Un. OP MOF Roberto Costantino e dell’Avv. Carmelo Lazzaro (uff. del Garante) si sono incontrati la scorsa settimana presso la sede istituzionale di Palazzo San Giorgio al fine di interloquire circa alcune problematiche idriche riscontrabili sin dall’apertura della Casa circondariale di Reggio Calabria, plesso Arghillà.

Nel periodo natalizio per un guasto tecnico, la popolazione detenuta si era ritrovata senz’acqua. Il problema veniva risolto nell’arco delle 48h, ma si sa che un disservizio imprevedibile genera comunque all’interno di un istituto penitenziario tensioni maggiori per i ristretti.

Le parti, esaminata la problematica ormai risolta, hanno anche valutato maggiore disponibilità di acqua potabile per singolo detenuto al fine di prevenire possibili criticità che si sono sempre presentate maggiormente nei mesi estivi.

Il coordinatore MOF ed il geometra Berna hanno relazionato con specificità tecnica le necessità e le peculiarità del sistema idrico e le condotte, nonché di riserva dei pozzi che servono l’istituto di Arghillà. Il Direttore Carrà e la Garante Russo, nel merito delle loro competenze istituzionali si sono dichiarati soddisfatti del pronto intervento SORICAL e soprattutto della disponibilità, competenze e umanità dimostrate per il futuro.

Il direttore Carrà è sempre molto attento a che i possibili ed imprevedibili disagi che si manifestano, non comprimano i diritti fondamentali delle persone recluse.

L’acqua è un bene primario fondamentale e l’assenza della stessa crea disagi rilevanti in termini di igiene e salubrità per la persona e per i luoghi, riscontrare attenzione e disponibilità concrete per la risoluzione del problema e per una attenta programmazione futura è un segno di grande civiltà a tutela dei diritti fondamentali di ogni singola persona. Chiosa la Garante.

Comunicato Stampa

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