ANCE: rischio recessione con blocco Superbonus

Si è svolta oggi l’audizione dell’ANCE, in videoconferenza, presso la Commissione Finanze della Camera sul DL 11/2023 recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77. Il Vice Presidente ANCE Edilizia e Territorio, Ing. Stefano Betti, ha espresso, in apertura, forte preoccupazione per la situazione esplosiva venutasi a creare dopo l’approvazione del decreto-legge sulla cessione dei crediti, perché il decreto non risolve in nessun modo il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi. Si tratta di circa 19 miliardi di euro (da stima del Governo), già maturati, che se non pagati mettono a rischio 115.000 cantieri  impegnati in interventi di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane, oltre 32.000 imprese e 170.000 lavoratori, che raddoppiano se si considera l’indotto. Dopo un 2022 in cui la crescita dell’economia italiana, grazie al traino del settore delle costruzioni, è stata superiore a quella della Cina , il decreto infligge un duro colpo all’economia nazionale. Secondo le stime dell’Ance, infatti, l’effetto complessivo del decreto porterà il Paese in recessione.
Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta infatti creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento. Le stesse imprese che sono chiamate a realizzare i lavori del PNRR !
Gli effetti si estenderanno a tutti i settori collegati, ai fornitori, ai professionisti coinvolti, alle banche. Ma colpirà anche le famiglie, i beneficiari degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi. Rischio che già si sta concretizzando in tutto il Paese. Appare quindi indispensabile introdurre soluzioni certe e di immediata attuazione per lo sblocco totale dei crediti pregressi.
Il Vicepresidente ha quindi delineato le priorità ANCE nell’ambito dell’iter di conversione del provvedimento d’urgenza::
– Sbloccare i crediti pregressi
Foto di Mediamodifier by Pixabay

– Approvare la proposta di utilizzo degli F24 a compensazione dei crediti maturati. La proposta prevede di riconoscere, in via straordinaria e temporanea, la possibilità per le banche e Poste SpA di compensare le somme relative agli F24 della clientela con i crediti di imposta originatisi, nelle annualità  2021 e 2022, a seguito del sostenimento delle spese per gli interventi agevolati con i bonus edilizi, che imprese e contribuenti non sono riusciti ancora a cedere. A tutela dei contratti in corso, lo stesso meccanismo di compensazione dovrebbe essere previsto anche per i crediti d’imposta relativi ad interventi già avviati alla data del 17 febbraio 2023, secondo i criteri individuati dal DL 11/2023.

foto di GNS

– Attivare subito il circuito degli acquisti da parte delle istituzioni e aziende statali . In una situazione di mercato così complessa e ingessata, almeno fino all’inserimento della misura degli F24 nella legge di conversione del decreto 11/2023, appare assolutamente indispensabile il coinvolgimento immediato delle istituzioni e aziende statali (CDP, RFI, ENEL, ENI, SNAM, Fincantieri, ecc.) come soggetti acquirenti dei crediti fiscali. Queste aziende possono rivestire un ruolo importante nel processo di alleggerimento dei plafond fiscali degli istituti bancari. L’attività di acquisto di questi crediti ha un rischio estremamente contenuto perché tutti i bonus fiscali hanno superato gli accurati controlli previsti dalla due diligence delle piattaforme specializzate incaricate dalle banche.

– Migliorare la disciplina transitoria. Le condizioni, previste dal decreto-legge per salvaguardare le iniziative in essere e consentire di continuare ad utilizzare cessione e sconto in fattura, appaiono riduttive rispetto alle specificità e alle complessità delle situazioni che esistono nei cantieri italiani. È quindi necessario migliorare il contenuto della disciplina transitoria per tener conto di tutte le fattispecie esistenti.
Miriam Sgrò

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