
Il governo Meloni, nel Cdm del 28 marzo, ha deciso che nel nostro Paese non devono essere più consentite né la produzione né la vendita di cibi prodotti in laboratorio, a partire da cellule animali. L’esecutivo giustifica la scelta difendendo la cultura e le tradizioni gastronomiche italiane e sostenendo che non è da escludere che queste carni possano presentare rischi per la salute di chi le consuma e che altrettanto incerti sono i vantaggi ambientali ottenuti dal fatto di preferirle a quelle d’allevamento.
Il ministro Lollobrigida nell’illustrare la norma che prevede il divieto di produzione, commercializzazione e importazione di alimenti e mangimi sintetici ha precisato che sarà compito dei carabinieri attenzionare violazioni, eventuali disapplicazioni, mancato rispetto, punibili con sanzioni che oscillano tra i 10 e i 60 mila euro, e che prevedono altresì il sequestro del materiale” proibito”.
(Foto di repertorio)
Miriam Sgrò