Gli interessi della Generazione Z : c’ è la politica?

“Si stava meglio quando si stava peggio, erano tempi migliori, non ci sono più i giovani di una volta”

Si alza l’ eco degli evergreen  ad ogni costo contro  i favorevoli al cambiamento, alla normale evoluzione dei tempi e del modo di pensare e di vivere, forse  adesso più libero, lontano da ciò che era  regolare o canonico da accettare così come era o appariva: stereotipato e  incasellato entro i bordi di  quelle regole rigide da” rispettare con rispetto” .

Si è inaugurata  e si è sviluppata pian piano, a partire dalla  seconda metà degli anni ’80,  una nuova idea , quella   basata sulla consapevolezza che non esiste il migliore ma solo il diverso; e il nuovo  va accolto senza confronti e senza  nostalgia poichè è sempre conseguenza  della cultura del progresso, del movimento,  della reinvenzione , della evoluzione societaria.

– La generazione Z

La locuzione Generazione Z si riferisce a quel segmento sociale che raggruppa nativi tra il 1997 e il 2010. Aperti e appassionati, tendenzialmente inclusivi: vicini alle questioni civiche e sociali, in prima linea per sostenere i diritti delle minoranze, colmare il gender gap o sensibilizzare sulla salvaguardia della biodiversità. Fragili ma anche carichi di entusiasmo,  caparbi e a volte ostinati tendono a voler fare la cosa giusta senza mai stancarsi di provarci,  perché animati dal desiderio di programmare un futuro denso di significati.

– Giovani e informazione 

Per i giovani l’informazione corre sul filo dei social. Sono pochi coloro che sfogliano quotidiani o si concedono ai notiziari tv.

 – Giovani e politica

Stando alle fonti ISTAT , oltre il 60% dei nuovi elettori non partecipa alla vita politica, perlomeno nelle forme tradizionalmente intese. Il clima che aleggia tra le nuove generazioni riveste i caratteri di una silente indignazione che dilaga nell’antipolitica, nella sfiducia verso   i partiti, espressione di privilegi di casta, corruzione e di una azione politica in generale ritenuta priva di  visione strategica.

– La  genesi della crisi attuale

Bisogna interrogarsi sul significato stesso di politica, chiedersi se la crisi che stiamo attraversando sia solo conseguenza di una pandemia, di una sfavorevole congiuntura economica e sociale o se affondi le sue radici in una genesi più lontana. Probabilmente abbiamo perso di vista il motivo pregnante che spinge l’uomo a dedicarsi alla res publica, ovvero alla ricerca di un bene comune, prima vera necessità a cui si  subordinano tutte le altre attività umane. E poiché i criteri ispiratori dell’azione politica non possono essere altri che lo spirito di servizio e la volontà di raggiungere il buon vivere civile, non possiamo disinteressarci della politica ma dobbiamo lasciarsene coinvolgere perché non guarda al bene del singolo e neppure a quello di una piccola comunità omogenea, ma tende al bene di tutti nel rispetto delle loro intrinseche diversità e delle loro differenti esigenze e aspirazioni .

– Uno sguardo ai numeri

Da un sondaggio pubblicato il 3 settembre 2022  da Il Sole 24 Ore, realizzato via Instagram dalla Company Cnc Media-Sole 24 Ore con l’intento di rilevare le tendenze dei giovani aventi diritto al voto , è emerso che il loro atteggiamento di sfiducia nei confronti della politica raggiunge elevati livelli di rinuncia. Il campione dell’indagine, che ha coinvolto oltre 20 mila elettori di età compresa fra i 18 e i 34 anni, ha risposto a 10 domande precostituite che spaziavano dal proprio grado di fiducia negli attuali partiti politici fino alle urgenze che  avrebbero dovuto  essere affrontate dal nuovo  esecutivo: 9 intervistati su 10 dichiarano di nutrire poca (56%) o nessuna (33%) fiducia nella politica in sé; la stragrande maggioranza degli intervistati vorrebbe poi  un leader politico capace di comprendere i problemi dei giovani, mentre ad una minoranza basterebbe che le proposte dei giovani venissero prese in considerazione. Per il gruppo di giovani interpellato, le priorità da inserire nell’agenda politica dovrebbero essere il lavoro (46%), l’ambiente (28%), l’istruzione (16%) e i diritti civili (10%).

– A scuola di democrazia partecipativa

I giovani puntano il dito non solo sui politici, ma anche sulla scuola dove non si parla né di politica né ci si sofferma sui problemi che interessano le nuove generazioni. Da qui la necessità che la scuola si assuma il compito di intraprendere una formazione etico-politica in grado di diffondere tra gli studenti un’idea di “arte del governare” come pratica del bene comune, mediante azioni che esprimano corresponsabilità matura e consapevole. Riemerge prepotentemente il ruolo formativo delle istituzioni scolastiche che devono contribuire a costruire persone, comunità e società umane: la democrazia richiede un esercizio di cooperazione, confronto e interazione di idee, comportamenti e valori che solo un organismo educativo pubblico può realizzare. Si tratta, quindi, di rilanciare un modello di scuola democratica, reciprocamente partecipativa, per una educazione alla convivialità che sappia apprezzare le reciproche differenze e giovarsene per un mutuo arricchimento, perché solo in un clima di libera e produttiva cooperazione tra docenti, alunni e forze sociali può realizzarsi un’autentica democrazia comunitaria.

– Nuovi dati

La piattaforma di audience intelligence Pulsar ha svolto  di recente un’indagine ,commissionata dal giornale OPEN, dalla quale sono emersi  alcuni dati relativi alle discussioni giovanili su temi politici e sociali  attuali

– I politici più citati

Come ci si poteva aspettare, il politico più menzionato dell’anno nelle conversazioni social intercettate è la premier Giorgia Meloni, insediatasi nell’ottobre del 2022, che nella discussione generale è stata nominata  in oltre il 56% delle discussioni sul totale dei leader.

– I temi più caldi

A fare da padrone è la politica estera, seguita dal lavoro, che precede a stretto giro economia, immigrazione e razzismo, donne e LGBTQI+, lasciando in ultima posizione ambiente ed ecologia.

– Gli interessi principali e la soddisfazione politica

Tra gli argomenti maggiormente discussi sulle piattaforme social dalla Generazione Z,  secondo Pulsar, figurano : imprenditoria; cultura calcistica e statistiche sportive; innovazione e digitale; politiche sociali; cultura pop queer; casa: animali e alimentazione. I più positivi nella discussione sono coloro i quali  esprimono interesse nei confronti dell’imprenditoria. In effetti, i dati evidenziano forti connessioni di questi individui con il mondo di Fratelli d’Italia dei quali  seguono le proposte di numerosi esponenti, in primis quelle  del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Particolare insoddisfazione nell’ ambito della discussione politica, invece, è stata mostrata dalle persone interessate alla cultura pop queer,  all’alimentazione e agli animali e su questi temi si richiede un intervento e/o una  maggiore attenzione.

Miriam Sgrò

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